BASKET

Basket Nba: serata magica per Lillard e Rivers, a Belinelli il ‘derby italiano’

Il campione dei Blazers firma 51 punti contro i Sixers. Il figlio di Doc ne fa 41 per i Rockets contro i Kings, fuori dai playoff come i Pelicans di Melli, battuti dagli Spurs

Due i giocatori sopra i 40 punti nella notte: 51 di Damian Lillard nella vittoria dei Blazers sui Sixers (124-121), 41 di Austin Rivers (career high) nel 129-112 dei Rockets che eliminano i Kings dalla corsa playoff. Fuori dalla postseason anche i Pelicans di Melli (2 punti), battuti dagli Spurs di Belinelli (14) per 122-113. Oklahoma City (20 di Gallinari) batte 121-103 Washington. Vincono anche Raptors, Celtics e Nets.

PORTLAND TRAIL BLAZERS-PHILADELPHIA 76ERS 124-121

Dopo le polemiche via social con Pat Berevley e Paul George dei Clippers, Damian Lillard torna sul parquet contro Philadelphia e lo fa in grandissimo stile: il numero 0 dei Blazers firma ben 51 punti contro i Sixers, guidando i suoi a una vittoria che permette loro di sperare ancora nel play-in tournament per l'ottava testa di serie, che ad Ovest si giocherà con aritmetica certezza. Il successo, però, non è semplice: Portland, infatti, vede Phila rimontare dal -17 fino al +6 nella ripresa grazie soprattutto ai 34 punti di Josh Richardson, e serve il miglior Lillard nel finale per la controrimonta decisiva. Più che per il punteggio, però, i Sixers sono preoccupati per la situazione infortuni. Con Simmons già fuori, preoccupano le condizioni di Joel Embiid, che contro Portland gioca solo sei minuti prima di uscire per il ripresentarsi dei problemi alla caviglia che lo stanno rallentando negli ultimi giorni.

NEW ORLEANS PELICANS-SAN ANTONIO SPURS 113-122

Gli Spurs continuano a sperare, i Pelicans sono ufficialmente fuori dalla lotta per i playoff. È questo il responso di un match che vede entrambi gli italiani a roster in campo, un 'derby italiano' che vede vittorioso, anche dal punto di vista individuale, Marco Belinelli (14 punti in 21 minuti), mentre Nicolò Melli gioca poco (10 minuti e spiccioli) e segna solo 2 punti. Il contributo del bolognese è importante per i suoi Spurs, per i quali spiccano comunque i 27 punti di DeMar DeRozan, utili a prendere il largo già prima dell’intervallo. Dall’altra parte non bastano i 31 di J.J. Redick (con otto triple a segno) e i 25 di Zion Williamson: il rookie più atteso dell’anno non disputerà la postseason.

SACRAMENTO KINGS-HOUSTON ROCKETS 112-129

Houston esulta grazie alla serata da ricordare di Austin Rivers: il figlio del coach dei Clippers mette a segno un career high da 41 punti e guida i Rockets a una brillante vittoria in rimonta contro i Kings, che mancano aritmeticamente i playoff per la quattordicesima stagione consecutiva. Non bastano a Sacramento 13 punti di vantaggio accumulati nel primo tempo: oltre a Rivers (per lui sei triple a segno, 14/20 dal campo), anche James Harden dice prepotentemente la sua con 32 punti, 8 rimbalzi e 7 assist che rendono inutili, dall’altra parte, i 26 di De’Aaron Fox. Houston consolida così il quarto posto ad Ovest e resta, per ora, ancora in gioco per la terza piazza.

OKLAHOMA CITY THUNDER-WASHINGTON WIZARDS 121-103

Vittoria con il cambio automatico per i Thunder, contro una squadra che resta l’unica tra le ventidue nella bolla a non aver vinto nemmeno un match e che, in base alle percentuali, ha un record peggiore rispetto a chi a Orlando non c’è nemmeno andato, gli Charlotte Hornets. Oklahoma City prende il largo fin da subito e può gestire il minutaggio dei titolari, con Danilo Gallinari che comunque arriva a segnare 20 punti. Spazio dunque a Darius Bazley, che firma dalla panchina 23 punti con cinque triple a segno, ed è così il miglior realizzatore di serata. Il successo non cambia la classifica: i Thunder restano quindi ad Ovest con una vittoria in meno rispetto a Houston. Altre due partite per gli Wizards, noni ad Est, prima di tornare a casa.

LA CLIPPERS-BROOKLYN NETS 120-129

Doc Rivers avrà certamente esultato più per la prestazione di suo figlio con la canotta di Houston che per quella dei suoi giocatori, battuti nettamente da Brooklyn. I Nets vincono dopo essere stati avanti anche di 21 punti e, soprattutto, dopo non essere mai stati in svantaggio nonostante i tentativi di rimonta degli avversari nella ripresa. Il successo porta la firma di tre giocatori sopra quota venti: Caris LeVert segna 27 punti, con 13 assist a tabellino, Joe Harris ne firma 25 (cinque triple per lui) e Tyler Johnson ne aggiunge 21 dalla panchina. Ottima anche la prestazione di Jarrett Allen, una doppia-doppia da 16 punti e 16 rimbalzi. Dall’altra parte non basta un Kawhi Leonard generoso, autore di 39 punti. L’assenza di Paul George, tenuto a riposo, si è fatta sentire sia in difesa sia in attacco e ora i Clippers devono guardarsi dall’assalto al secondo posto ad Ovest di Denver. Per Brooklyn, invece, c’è l’ufficialità della settima posizione ad Est: nel primo torno dei playoff c’è Toronto.

BOSTON CELTICS-ORLANDO MAGIC 122-119 (Ot)

Terza vittoria consecutiva per i biancoverdi, contro una squadra che vende cara la pelle, viene raggiunta a 4 secondi dalla fine dei regolamentari (bello il canestro in sospensione di Jayson Tatum), ma non può far altro che raccogliere la quarta sconfitta di fila. Boston è letteralmente trascinata da Tatum e da Gordon Hayward: il primo chiude con 29 punti a tabellino, il secondo è il miglior marcatore della partita con 31. Ai Magic non bastano sei giocatori in doppia cifra, guidati dai 26 punti di Nikola Vucevic, che chiude in doppia-doppia aggiungendo 11 rimbalzi. Boston già sicura della terza posizione ad Est, la sconfitta di Orlando vale la certezza dell’ottavo posto e della sfida impossibile a Milwaukee nel primo turno di playoff.

TORONTO RAPTORS-MEMPHIS GRIZZLIES 108-99

Reduci dalla prima vittoria dalla ripresa del torneo, i Grizzlies scivolano pesantemente contro i Raptors e mancano l’opportunità di assicurarsi aritmeticamente la presenza nel play-in tournament che metterà in palio l’ottava testa di serie nella conference. Memphis parte anche bene contro Toronto, ma crolla nel secondo tempo sotto i colpi di Pascal Siakam (26 punti) e più in generale di un collettivo capace di mandare, oltre al camerunese, altri cinque giocatori in doppia cifra. Non bastano a Memphis i 25 punti di Dillon Brooks, i 20 di Grayson Allen e i 17, arricchiti da 10 assist, di Ja Morant: a due partite dalla conclusione il rischio di essere beffati da Portland, San Antonio e soprattutto dalla rampante Phoenix è discretamente alto.