Vista sui playoff. Grazie ai 42 punti del solito Lillard, i Portland Trail Blazers superano i Brooklyn Nets 134-133 e sfideranno allo spareggio per l’ottavo posto a Ovest i Memphis Grizzlies, vittoriosi contro Milwaukee (119-106). Niente da fare per i San Antonio Spurs di Belinelli, che cadono contro Utah e falliscono l'aggancio ai playoff per la prima volta dopo 22 anni, e per i Suns nonostante le 8 vittorie consecutive nella bolla di Orlando.
PORTLAND TRAIL BLAZERS-BROOKLYN NETS 134-133
Missione compiuta, non senza soffrire. Grazie ai 42 punti del solito, inarrestabile Damian Lillard, i Trail Blazers superano i Nets 134-133 e si conquistano un posto nel play-in contro i Memphis Grizzlies. Portland deve però soffrire fino all'ultimo secondo visto che Brooklyn, che non aveva nulla da chiedere alla partita, sfiora la vittoria con il tiro allo scadere di Caris LeVert, che si ferma contro il ferro. Il numero 0 dei Blazers prosegue così nel proprio “magic moment” aggiungendo anche 12 assist, che mettono in ritmo i compagni. A cominciare da Jusuf Nurkic, che chiude con una doppia doppia da 22 punti e 10 assist e CJ McCollum, che ne aggiunge altri 25. Tra le fila dei Nets, che mandano sei giocatori in doppia cifra e sciupano un vantaggio di 13 lunghezze nel finale, spicca la prova di LeVert, che ne mette 37 conditi da 9 assist. Ora, ai playoff, Brooklyn dovrà vedersela con i campioni in carica di Toronto in un primo turno decisamente in salita.
MEMPHIS GRIZZLIES-MILWAUKEE BUCKS 119-106
Decisamente più agevole, invece, il compito dei Memphis Grizzlies, che pure avevano di fronte la miglior squadra della lega: Milwaukee. Tra le fila dei Bucks, già matematicamente certi del primo posto a Est, però, manca un certo Giannis Antetokounmpo, sospeso per una partita. Approfittando dell'assenza del candidato numero uno al premio di MVP della stagione regolare, Memphis si impone 119-106 e si conquista la chance di accedere ai playoff passando per lo spareggio contro Portland. I Grizzlies scavano il solco già nella seconda frazione di gioco e non si guardano più indietro, spinti dalla tripla doppia del rookie Ja Morant: 12 punti, 13 rimbalzi e 10 assist. Morant, però, non è il solo a riuscire nell'impresa perché anche il lituano Jonas Valanciunas si unisce alla “festa”, fermando il tassametro a quota 26 punti, 19 rimbalzi e 12 assist. Forse la sua miglior partita in Nba. Ai Bucks, invece, non bastano i 19 punti (con 9 rimbalzi) di Brook Lopez e i 18 di Frank Mason.
PHOENIX SUNS-DALLAS MAVERICKS 128-102
Con le vittorie di Portland e Memphis si ferma, quindi, l'inarrestabile cavalcata di Phoenix. I Suns, imbattuti nella bolla di Orlando e reduci da sette vittorie consecutive, piazzano anche l'ottava W contro Dallas, ma non basta per raggiungere i playoff. Consapevole che un successo sarebbe anche potuto non bastare, la squadra di coach Monty Williams parte fortissimo, trascinata dal solito Devin Booker, che ne mette 27. Il gap fra le due squadre continua ad aumentare fino al 128-102 finale, con i Suns che mandano ben sei uomini in doppia cifra, compresi i 16 punti dalla panchina di Dario Saric. Per Dallas, che non aveva nulla da chiedere a questa partita, le motivazioni sono pochissime e l'atteggiamento sul parquet è eloquente sin dalla palla a due. Coach Rick Carlisle tiene a riposo un acciaccato Kristaps Porzingis e lascia sul parquet solo 13 minuti Luka Doncic. A fare la voce grossa sotto le plance è quindi il gigante serbo Boban Marjanovic, che chiude con 18 punti e 20 rimbalzi in 29 minuti.
UTAH JAZZ-SAN ANTONIO SPURS 118-112
Dopo 22 anni la striscia dei San Antonio Spurs di Marco Belinelli si interrompe. La franchigia texana, che non saltava l'appuntamento con i playoff dalla stagione 1996-97 perde anche contro gli Utah Jazz in una partita che non aveva più alcun significato dopo i successi di Memphis e Portland. Anche per questo motivo, coach Popovich decide di tenere a riposo tutti i propri uomini migliori e di lasciare spazio alla second unit. Utah ne approfitta e, trascinata da un insospettabile Rayjon Tucker, autore di una prova da 18 punti, si impone 118-112. La brutta annata degli Spurs coincide con la brutta annata di Marco Belinelli, alla sua peggiore stagione in Nba dopo quella da rookie. Per l'azzurro arrivano 16 punti in quella che potrebbe anche essere stata la sua ultima partita con la maglia di San Antonio. Da sottolineare, invece, la buona prova di Keldon Johnson, autore di 24 punti, e la doppia doppia da 12 punti e 14 rimbalzi (con 7 assist) di Dejounte Murray. Ora, al primo turno dei playoff, gli Utah Jazz dovranno vedersela con i temibili Denver Nuggets, che hanno chiuso la stagione al terzo posto a Ovest.
LOS ANGELES LAKERS-SACRAMENTO KINGS 122-136
Continua il momento di difficoltà dei Los Angeles Lakers che, già matematicamente certi del primo posto nella Western Conference, hanno approcciato con troppa leggerezza quest'ultimo scorcio di regular season nella bolla di Orlando. Ad approfittarne sono i Sacramento Kings, che si impongono 136-122. Senza Anthony Davis e Kyle Kuzma e con un LeBron James con la prima marcia inserita, Los Angeles prova a tenere botta alla freschezza atletica di Sacramento, che ha sempre una motivazione in più contro i gialloviola e ci teneva a chiudere la propria tribolata stagione (la quattordicesima senza qualificarsi per i playoff) con una vittoria. A fare la differenza è soprattutto la voglia dei Kings, che si affidano ai 28 punti di Buddy Hield, miglior marcatore del match uscendo dalla panchina. A questi si aggiungono i 27 punti e 9 assist di Bogdan Bogdanovic e i 15 punti, 13 assist e 8 rimbalzi di un ritrovato Nemanja Bjelica. Tra le fila dei Lakers, invece, solo 15 minuti sul parquet per 'King' James, che ne mette comunque 17 conditi da 4 assist. Il miglior marcatore di LA è Dion Waiters, che ferma il tassametro a quota 19 punti con un discreto 8/15 dal campo. La squadra di coach Frank Vogel ora guarda con interesse al play-in per conoscere il nome della propria avversaria al primo turno di playoff.
ORLANDO MAGIC-NEW ORLEANS PELICANS 133-127
Sfida ad alto punteggio quella fra Orlando Magic e New Orleans Pelicans, due squadre che non avevano nulla da chiedere a questa partita. I "padroni di casa", infatti, sono già certi dell'ottavo posto a Est, mentre New Orleans è tredicesima (e ultima) a Ovest. Per mettere un pizzico di pepe sulla sfida, coach Alvin Gentry decide quindi di lasciare spazio a quei giocatori che ne hanno trovato meno nel corso della stagione. Il top-scorer tra le fila dei Pelicans è Frank Mason, che si ferma a 31 punti, ai quali si aggiungono i 29 di Nickell Alexander Walker e i 23 (con 14 rimbalzi) di Josh Hart. Dall'altra parte, però, Orlando manda la bellezza di sette giocatori in doppia cifra e si impone 133-127. Il miglior marcatore è il solito Nikola Vucevic, alla ricerca della miglior forma per i playoff, che ne mette 23, ai quali si aggiungono i 22 D.J. Augustin e i 16 di James Ennis III. Nicolò Melli chiude la sua prima annata in NBA con una prova da 6 punti e 5 rimbalzi in 25 minuti di gioco, palesando, però, i soliti problemi al tiro (2/6 dal campo di cui 1/5 da tre).
BOSTON CELTICS-WASHINGTON WIZARDS 90-96
I Boston Celtics hanno già la testa al primo (e assai complicato) turno di playoff contro i Philadelphia 76ers e nell'ultima partita di regular season lasciano a riposo tutti i componenti dello starting five titolare. Ne approfitta, quindi, Washington, che si impone 96-90 e chiude la propria stagione con una vittoria che può dare morale in vista della prossima annata. Agli Wizards, infatti, non è riuscita l'impresa di rimontare sugli Orlando Magic, e la stagione si è chiusa con un deludente nono posto e l'esclusione dalla post season. Il migliore tra le fila dei capitolini è Thomas Bryant, che gioca una partita da 26 punti con 10/15 dal campo, 9 rimbalzi e 6 assist in 33 minuti di gioco. Per gli irriconoscibili Celtics, invece, sono solo due gli uomini in doppia cifra. Il miglior marcatore è Jevonte Green, che ne mette 23 conditi da 4 rimbalzi, ai quali si aggiungono i 13 (con 8 rimbalzi e 2 assist) di Semi Ojeleye. A fare la differenza è sicuramente la maggiore energia messa sul parquet da Washington, che vince la sfida a rimbalzo anche grazie ai 16 conquistati da Johnathan Williams.