Conte: la prima finale in Europa, Sarri e l'Inter più bella
Il tecnico pugliese è a un passo dallo sfatare il suo tabù continentale e iniziare un ciclo vincente in nerazzurro
E pensare che appena una manciata di settimane fa si parlava solo del suo addio imminente. Adesso Antonio Conte è pronto a portare la sua Inter più bella sul tetto d'Europa. Certo, l'altra Europa, ma per una società che non alza un trofeo dalla Coppa Italia del 2011 e manca una finale continentale da esattamente dieci anni, anche mettere una ex Coppa Uefa in bacheca non è da disprezzare. Magari Conte avrebbe preferito vincere lo scudetto e non solo per il peso specifico maggiore del campionato. Soprattutto per poter dire di aver fermato il dominio della sua amata-odiata Juve.
Invece si è dovuto accontentare di essere il primo degli sconfitti, come lui stesso ha ammesso. Ma non per questo ha mollato. Anzi, ha tirato fuori tutta la sua proverbiale grinta, l'ha trasmessa all'intero gruppo nerazzurro e ora è pronto a chiudere l'esordio alla guida della Beneamata nel miglior modo possibile. Vincendo una scommessa che a un certo punto sembrava persa e gettando le basi per aprire un ciclo.
Se venerdì sera contro il Siviglia dovesse finire come metà Milano spera, Conte sfaterebbe il tabù europeo, andando a riempire la casella vuota dei titoli internazionali con il primo centro da allenatore. Ci era andato vicino con la Juve nel 2014, quando arrivò sino alla semifinale proprio di Europa League, prima di essere eliminato dal Benfica. Perché voleva fare il record di punti in campionato si disse. Una macchina che ora l'ex capitano bianconero può lavare via.
E sarebbe una consacrazione per gli allenatori del Belpaese, perché il tecnico pugliese diventerebbe il secondo italiano di fila a vincere l'Europa League in panchina dopo Maurizio Sarri, che dodici mesi fa ci riuscì con il Chelsea. Strano destino il loro. Sarri ha vinto il campionato con due giornate di anticipio ed è stato esonerato, Conte ha fatto di tutto o quasi per farsi esonerare da Suning e adesso si appresta a diventare il salvatore della Patria (interista) dopo anni di depressione.
Manca ancora un ostacolo, non bisogna dimenticarlo, ma l'impressione è che questa sia l'Inter più bella e imbattibile della stagione. Sta bene fisicamente, ha costruito la formazione titolare superando scelte dolorose come le esclusioni di Skriniar ed Eriksen, ha recuperato i gol di Lautaro e da pazza è diventata affidabile e impenetrabile come forse non lo era mai stata nella sua storia più recente. Una squadra che nemmeno il buon Siviglia, cosparso di vecchie conoscenze della Serie A e mattatore in Europa League, oggi può spaventare.