Sto sbollendo un’incazzatura piuttosto imbarazzante. Difficile restare lucidi e razionali di fronte al portatile dopo una finale persa: non tanto persa, diciamo che ieri sera l’Inter ha giocato, dal mio punto di vista ovviamente, la peggior partita di questo strano mese di agosto. Peccato ci sta tutto. Peccato perché hai giocato contro una squadra che più di te non aveva nulla, peccato perché hai sbagliato la solita razione di gol da non credere, peccato perché hai qualche demerito di troppo nel due a tre finale.
Si sta parlando di difetti in una stagione dal mio punto di vista altamente positiva: la squadra ha iniziato un percorso nuovo, in mezzo a mille difficoltà, è riuscita a ottenere gli stessi punti dell’Inter di Mou, ha centrato una finale europea dopo un decennio di nulla (a proposito, per tutti i conoscitori di calcio internazionale: 3 semifinaliste di Champions, il Bayern è a parte, hanno vinto in totale, ambito continentale, una coppa delle coppe, a memoria il Psg nel secolo scorso. Le 4 di Europa League ho perso il conto, quindi eviterei sarcasmi pietosi e un filo patetici, grazie).
Forse molti hanno memoria corta e non ricordano la formazione di 4 anni fa, ad esempio, o Inter-Empoli della stagione passata, per non andare tanto a ritroso.
Quindi da qui si riparte, dalla serataccia di Colonia, così come il Liverpool di Klopp cominciò la sua grande avventura dalla sconfitta nella finale di Basilea, sempre per mano dei biancorossi spagnoli. Con o senza Antonio Conte lo sapremo nelle prossime puntate.