I prossimi giorni diranno se Antonio Conte e l’Inter troveranno un punto d’incontro, ma di certo non sarà facile ricomporre gli attriti emersi in questi mesi tra l’allenatore e il club. E attenzione ai riferimenti alla famiglia (“devo capire se la priorità è il calcio o la famiglia”): è molto importante. Conte e l’Inter hanno covato malumori reciproci: l’allenatore non si è mai sentito protetto dalla società e Marotta non ha per nulla gradito (eufemismo) i suoi ripetuti sfoghi pubblici, iniziati la scorsa estate e, in sostanza, mai terminati. Il club è più che convinto di avere fatto tutto il possibile per aiutare e accontentare Conte, e quindi non "supplicherà" l’allenatore affinché rimanga ma semplicemente dialogherà con lui per vedere se ci siano o meno i presupposti per continuare assieme. Va aggiunto poi che alcuni atteggiamenti di Conte e i suoi continui riferimenti a una rosa non di altissimo livello non sono piaciuti ad alcuni giocatori e hanno aperto una piccola crepa anche all’interno dello spogliatoio.
L’escalation di malumori e incomprensioni appena descritta, negli ultimi tempi ha portato l’Inter a guardarsi intorno in vista di un eventuale addio di Conte (Allegri la soluzione che piace a Marotta), e Conte a valutare un futuro lontano dall’Inter. E qui tornano in campo i riferimenti dell’allenatore alla sua vita privata. Non a caso Conte ha sondato il terreno riguardo a possibilità e tempi di un eventuale ritorno in Nazionale! Perché l’esperienza da CT gli è rimasta nel cuore, nel 2016 lasciò dicendo "un giorno tornerò" e perché ripeterla sarebbe il modo migliore per soddisfare la sua voglia di continuare a lavorare e competere al top dedicandosi contemporaneamente alla famiglia.
L’imminente nomina a direttore tecnico azzurro di Marcello Lippi (che fece di Conte il capitano della sua Juve) faciliterebbe questa soluzione.
Soluzione che oggi non è possibile in tempi brevi, nonostante Mancini sia risentito nei confronti della FIGC per non essere stato messo al corrente delle intenzioni di ingaggiare l’ex CT campione del mondo. Il Mancio si è conquistato il diritto di disputare gli Europei qualificandosi grazie a un cammino da record (10 vittorie su 10 nel girone), lanciando in Azzurro tanti giovani (Barella e Zaniolo su tutti), e riavvicinando la gente a una Nazionale il cui indice di gradimento era scivolato sotto lo zero dopo la gestione Ventura. Quindi, al di là dei malumori per l’inspiegabile mossa federale, non ha nessuna intenzione di lasciare il discorso a metà: vuole provare a vincere Euro 2020 rimandato al 2021, poi se ne riparlerà (il suo accordo si estende al Mondiale 2022 in Qatar).
Riassumendo. Conte in Nazionale in caso di rottura con l’Inter è una eventualità possibile in tempi brevi solo in caso di clamorosa (e al momento non ipotizzabile) frattura tra Mancini e la Federazione. Conte in azzurro dopo l’Europeo del 2021 è invece uno scenario, a oggi, plausibile.