Sembrava l'inizio di una bellissima avventura per Mauro Icardi. L'approdo parigino dava l'impressione di essere il punto di arrivo, l'ambiente ideale per un bomber che si sentiva ormai lontano dal calcio italiano e dall'ambiente nerazzurro. Tuchel lo aveva messo al centro del suo attacco, accompagnandolo con fuoriclasse del calibro di Mbappé, Neymar e Di Maria. Dodici gol in Ligue 1, prima della chiusura anticipata, 5 nella fase a girone di Champions. Poi, nel post lockdown, è praticamente sparito.
E' stato schierato dal primo minuto solo nelle finali di Coppa di Francia e di Coppa di Lega e nella prima partita delle Final Eight di Champions con l'Atalanta. Uscito al 79' con i bergamaschi in vantaggio, ha lasciato il posto a Choupo-Moting, uno degli eroi della rimonta parigina. Tuchel se lo è praticamente dimenticato dalla fase a eliminazione diretta. Fuori negli ottavi con il Borussia Dortmund, sostituito con l'Atalanta, in panchina con il Lipsia e nella finale con il Bayern.
Non si può dire che l'allenatore del Psg non abbia ottenuto buoni risultati almeno fino all'atto conclusivo, ma deve essere una bella beffa per l'ex interista vedere che, anche in una situazione di emergenza in cui forse una punta pura in mezzo all'area avrebbe fatto comodo, Tuchel lo considera l'ultimo degli attaccanti su cui puntare...