MOTOGP

Tutti lo vogliono, nessuno lo piglia! Il Mondiale MotoGP più incerto di sempre. La grande occasione di Valentino

Orfana di Marc Marquez, la MotoGP offre un panorama di massima incertezza. La lista dei candidati al titolo è lunghissima

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Tutto ha avuto inizio lo scorso 19 luglio a Jerez de la Frontera. Anzi, tutto è cambiato quel giorno: l'incidente che ha messo ko Marc Marquez nel Gran Premio di Spagna ha creato le premesse per la stagione che nessuno poteva aspettarsi e che, invece che con il nono titolo iridato del campione della Honda, potrebbe chiudersi con una "new entry" nell'albo d'oro della premier class. A meno che Valentino Rossi non riesca a cogliere una clamorosa occasione di fare - finalmente - la doppia "manita".

Certo, la missione che Valentino ha davanti resta molto ma molto complicata, pensando alla mezza debacle della Yamaha nel Gran Premio della Stiria, al termine del quale il "Dottore" è stato sì il migliore dei suoi ma con un piazzamento (nono) che non autorizza certo a pensare in grande. Eppure , per quanto "pazza", a suggerire l'idea della caccia al decimo titolo di Rossi ( poco meno di una provocazione) è una classifica corta come raramente si è vista a questo punto della stagione, dopo i primi cinque appuntamenti (tralasciando il Qatar dove la MotoGP non ha nemmeno corso) di un Mondiale che di tappe ne conta al momento quattordici. Insomma, forse l'ultima occasione per il "nostro" di infiocchettare una carriera comunque irripetibile e che nel 2021 proseguirà nelle file del team Yamaha Petronas, con lo scambio di sellini tra lui e Fabio Quartararo.

Già, Quartararo. Il giovane francese ha domina i due GP di Jerez, poi è tornato più o meno nell'anonimato, raccogliendo solo le briciole a Brno (dove Brad Binder ha regalato il primo successo alla KTM), nel GP d'Austria (dove Dovizioso ha vinto con la Ducati che non guiderà nel 2021) e nel GP della Stiria dove Miguel Oliveira ha fatto la storia, vincendo il 900esimo GP della premier class, primo portoghese a farlo, cogliendo il secondo successo per la KTM, sulla pista di casa, poi...). I pilota Tech3 è così entrato - come fanalino di coda - a far parte dei "Fast Nine" (per dirla alla maniera della Indy 500) della classifica generale che sono autorizzati a pensare in grande. Oliveira sale sul treno che porta al Mondiale con il su ticket da 43 punti: solo uno in meno di Joan Mir (44), solo due in meno di Valentino (45), solo  tre in meno di Takaaki Nakagami (46) e poi ancora - risalendo la hit parade - solo cinque in meno del doppio miracolato di Spielberg Maverick Vinales (48) e sei in meno del compagno di marca Brad Binder (49). Insomma, siamo... all'assembramento: tutta gente scatenata ed affamata, rispetto alla quale Rossi può far valere un patrimonio di esperienza che, in Mondiale così incerto, equilbrato e magari un poì... caotico, può venire buono per fare la differenza. Yamaha, permettendo, vale la pena di ripeterlo. E Vinales permettendo, visto che solo lo "zero" di domenca 23 agosto ha fatto perdere allo spagnolo il contatto dai quartieri "vip" della generale.

A conti fatti  (nel senso dei freddi numeri)  sono proprio i primi tre dell'attuale classifica ad avere una marcia in più: lo stesso Quartararo, che lo ha dimostrato e che è leader del Mondiale fin dal primo GP con i suoi 70 punti, il ducatista Dovizioso (a quota 67)  e l'australiano Jack Miller (appena più staccato, a quota 56. Vincere il Mondiale, approfttando -  in piena legittimità - dell'assenza forzata di Marquez, sarebbe impresa piena di significati per il forlivese, magari risucendoci proprio davanti al pilota che la Casa di Borgo Panigale ha scelto per sostituirlo, con la speranza di ripetere l'epopea rossa dell'altro "aussie" Casey Stoner

Non resta che attendere la ripresa delle ostilità con i due GP back-to-back di Misano Adriatico nei fine settimana centrali di settembre. Dove partirà la volata finale di quello che, a causa della pandemia e della rinuncia ai GP americani - più che un Motomondiale - è un... Euromondiale. Oltretutto fortemente (sproporzionatamente) a trazione iberica. Visto che il campionato è iniziato a Jerez e che, dopo Misano (ed a parte Le Mans), in autunno si correrà a Barcellona, Aragon, Valencia e Portimao... E chissà che, ad aggiungere incertezza e (speriamo) suspence, il finale di stagione non veda il ritorno in pista di Marc Marquez, a quel punto nel ruolo (parecchio destabilizzante) di "arbitro" nella corsa al titolo.

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