La quarta tappa del Tour de France 2020, la prima in salita di questa edizione della Grande Boucle, va a un sontuoso Primoz Roglic. Lo sloveno prevale nella volata in pendenza che chiude la Sisteron Orcieres-Merlette, precedendo il connazionale Tadej Pogacar. Battuto nei 250 metri conclusivi Guillaume Martin, che aveva provato a forzare il finale in un ultimo km a oltre 8% di pendenza. Quinto Julian Alaphilippe, che resta maglia gialla.
Non era mai successo nell'intera storia del Tour de France che già nei primi quattro giorni una tappa terminasse con una salita di prima categoria. Succede in questo 2020, e chi si aspettava una giornata che mettesse in evidenza i big più attesi della Grande Boucle viene accontentato. A prevalere è infatti Primoz Roglic, uno dei più seri candidati a vestirsi di giallo da qui all'arrivo di Parigi del 20 settembre. La sua vittoria arriva infatti in volata, ma al termine di 7 km di salita al 6,7% che poi arriva a superare l'8%. Inevitabile quindi una selezione conclusiva, che avviene però scremando un gruppetto di una cinquantina di corridori e che comprende tutti i pezzi da novanta di questo Tour. Inclusa la maglia gialla Julian Alaphilippe, che tiene botta e conserva la leadership della classifica generale.
La lunga tappa si sviluppa con il gruppo che lascia sfogare sei fuggitivi e, guidato dalla Deceuninck-Quick Step di Alaphilippe, si prepara per il delicatissimo e quasi inedito finale (nel 1979 la seconda tappa arrivò in quota a Superbagnères, ma era una cronometro individuale). C'è anche il tempo per un brivido, dato che uno dei corridori in fuga si schianta contro un guard rail in discesa. Si tratta di Tiesj Benoot, che fortunatamente si rialza subito nonostante la sua bicicletta sia distrutta. Conserva invece le energie Giacomo Nizzolo, dal quale ci si attende un attacco nella giornata di domani. A Orcieres-Merlette sono invece altri i protagonisti, a partire da Van Aert che a 1,4 km dal traguardo inizia a tirare quando parte del gruppo di testa si sfila. Si arriva all'ultimo km, con Kuss che prova a fare l'andatura con alle sue spalle i vari Roglic, Pogacar, Yates, Landa, Bernal e un Alaphilippe ottimamente protetto dal suo team. Chi tenta l'impresa è però Guillaume Martin, che anticipa lo scatto ai 500 metri dalla linea di arrivo. Troppo presto per Roglic, che gli succhia la ruota e lo batte in solitaria, inseguito vanamente da Pogacar. Più indietro gli italiani, dato che il primo azzurro è Damiano Caruso, solo 23°. Ma per oggi al Tour si è parlato sloveno.