Messi-Barcellona, fumata nera: nessun accordo dopo la riunione tra papà Jorge e Bartomeu
Il summit, tenutosi in serata, è durato un'ora e mezza: ognuno rimane sulle proprie posizioni
Si è chiusa con una fumata nera la riunione tra Jorge Messi, padre e agente di Leo, e il presidente del Barcellona Josep Bartomeu. Nel summit tenutosi in serata e durato un'ora e mezza le parti sono rimaste rigide sulle rispettive posizioni: i Messi vogliono essere liberati gratis dal Barça, la società blaugrana vuole trattenere la Pulce e chiede il rispetto della clausola di 700 milioni di euro.
Oltre al presidente blaugrana, all'attesissimo incontro erano presenti Javier Bordas, membro del Cda del Barcellona, e un avvocato del club. Per il calciatore c'erano il padre Jorge, e il fratello Rodrigo, insieme all'avvocato della famiglia Jorge Pecourt. Bartomeu avrebbe proposto alla controparte il rinnovo di contratto (in scadenza nel 2021) per altre due stagioni, ribadendo la centralità di Leo nel nuovo progetto guidato da Ronald Koeman. Da parte sua, Messi Sr ha ricordato di aver chiesto la risoluzione del contratto come espressamente rischiesto dal Barça attraverso il burofax martedì della scorsa settimana interpretando che la clausola di rescissione (scaduta il 10 giugno) fosse applicabile al termine della stagione andata lunga per la pandemia, che si è conclusa il 23 agosto con la finale di Champions League.
Papà Messi, partito da Rosario ieri sera, era atterrato nella città catalana in mattinata. Dopo aver rilasciato qualche breve dichiarazione ai media locali ("E' difficile che Leo resti al Barça, Non ho parlato con Pep né con altri del City"), si era poi chiuso negli uffici della sua Fondazione con gli avvocati, dove è rimasto per diverse ore a parte una toccata e fuga per pranzo in un noto ristorante italiano. Poi il tanto atteso incontro, che si è chiuso con un nulla di fatto: la partita a scacchi è solo all'inizio.