"I raduni di massa sono considerati al mondo come il massimo livello di rischio che non è legato solo all'evento. Ci sono una serie di problemi nel gestire l'ingresso e l'uscita delle persone. Il Cts ritiene che allo stato attuale non ci siano le premesse per eventi con spettatori e la preoccupazione è anche quella di non sovraccaricare il sistema di altri fattori di rischio". Queste le parole il presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, in un'intervista al Corriere della Sera, a proposito degli eventi sportivi.
La questione degli stadi e della loro riapertura è molto complessa, ma certo si sta andando verso una soluzione decisamente diversa.
Basti vedere l'accordo stretto tra la Regione Piemonte e Juventus per aprire l'Allianz Stadium a un massimo di 3000 persone oppure il basket che, con la Supercoppa ha, di fatto, messo un altro tassello alla questione spettatori ed eventi sportivi. E azioni simili si moltiplicano da molte parti e il mondo dello sport è certamente tra i più attivi in questo senso.
Intanto, per quanto guarda le linee guida generali, Brusaferro ammette che l’età media dei contagiati ”è sotto i 30 anni ma gli asintomatici sono oltre la metà. Il virus è più pericoloso in relazione all’età e alla presenza di altre patologie. La sfida da ora in poi è evitare che i giovani siano veicolo di diffusione di contagio per gli anziani e le persone fragili. Ad oggi non abbiamo elementi per affermare che la malattia sia cambiata”..
“Anche chi ha bassa carica virale però può contagiare. Dunque non si può prescindere da comportamenti corretti a cominciare dalla quarantena”.
CONTE: "RIAPERTURA STADI NON È OPPORTUNA"
"Per quanto mi riguarda la presenza allo stadio, così come a manifestazioni in cui l'assembramento è inevitabile, come all'ingresso e all'uscita, non è opportuna". Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte alla festa del Fatto Quotidiano sulla riapertura degli stadi al pubblico.