Sul parquet di casa della Segafredo Arena, la Virtus Bologna accede alla finale di Supercoppa Italiana trionfando per 88-76 sul Banco di Sardegna Sassari: decisivi i 13 punti a testa di Abass e Teodosic. In finale la squadra di Sasha Djordjevic affronterà l’Olimpia Milano, abile a imporsi 76-67 sulla Reyer Venezia. Meneghini implacabili nel primo tempo e poi capaci di resistere alla Reyer nel finale (19 punti a testa per Delaney e Watt).
OLIMPIA MILANO-REYER VENEZIA 76-67
Per la settima volta nella sua storia l'Olimpia Milano si giocherà la Supercoppa Italiana fino all'ultimo atto, centrando una finale che da ordinaria amministrazione si tramuta in obiettivo centrato con intelligenza e caparbietà in un finale infuocato. Alla Virtus Arena di Bologna, infatti, le Scarpette Rosse regalano un avvio di partita a mille all'ora contro la Reyer Venezia. Che però ha la forza di non sentirsi mai fuori dall'incontro, sognando nel finale una rimonta che non sarebbe stato eccessivo definire epica. Eppure la sfida appare decisamente a senso unico sin dal primo quarto, in cui Milano decolla sotto la guida di Delaney e Punter portandosi velocemente sul 13-5. Mitchell Watt è l'uomo a cui De Raffaele consegna le chiavi dei suoi, ma lo statunitense da solo non basta a contenere un'Olimpia tracimante. E così arriva il +11 di fine primo quarto (26-15), che poi diventa addirittura un +20 nel punteggio che chiude il primo tempo.
Il 43-23 sembra una sentenza finale sulle speranze di Venezia, Watt-dipendente di fronte a una prova corale degli avversari, con Brooks e Tarczewski che contribuiscono con punti pesanti al grande lavoro di un Delaney trascinatore. E anche il terzo quarto non sembra cambiare il tema della partita, con il parziale meneghino che sale a 11-0 e il tabellone che impietoso recita 50-29. I tre liberi di De Nicolao in qualche modo svegliano gli orogranata, che con le triple di Mazzola e Chappell rientrano in partita e con un ultimo guizzo artigliano il -9 a 10 minuti dalla fine. Il quarto parziale è tattico e molto chiuso, ma De Nicolao e Watt riportano Venezia addirittura al -5 nel corso dell'ultimo minuto. Basterebbero due possessi per un incredibile ribaltone, ma Delaney si rende utile anche in difesa subendo 10 falli e portando per mano l'Olimpia in finale. Alla fine è lui il top scorer con 19 punti, come quelli messi a referto da Watt per una Reyer autorizzata a mangiarsi le mani.
BANCO DI SARDEGNA SASSARI-VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 76-88
Dopo tre quarti alla pari, la Virtus Bologna spezza l’equilibrio del match ad inizio quarto periodo producendo il break che le consente di imporsi in scioltezza su Sassari e raggiungere così in finale di Supercoppa Italiana l’Olimpia Milano di Ettore Messina. L’avvio di gara, pur con qualche imprecisione da entrambe le parti, è decisamente spumeggiante. Tra le due contendenti è Sassari la prima a prendere in mano il controllo delle operazioni allungando sull’11-6 grazie all’efficacia di Bilan e poi fino al 20-12 spinta dai canestri di Spissu e Burnell. Le “V nere” però riescono a non far scappare Sassari ricucendo definitivamente lo strappo nei primi minuti del secondo periodo grazie a Hunter e Adams. Incassato il parziale dei padroni di casa e dopo attimi di nervosismo in campo e sulle panchine, la Dinamo torna immediatamente a produrre in attacco dove Bendzius e ancora Spissu trascinano gli ospiti sul nuovo +8 (36-28). Teodosic e Weems riescono a metterci una pezza per Bologna ma all’intervallo Sassari mantiene ancora un minimo gap (42-40) sugli avversari. La ripresa si apre nel segno dei padroni di casa che nei primi possessi del quarto piazzano il 10-0 con cui trovano il primo vantaggio della gara. Gli ospiti riescono a non far scappare i bianconeri ma dopo poco perdono il proprio allenatore Gianmarco Pozzecco, punito con il secondo tecnico personale dopo aver protestato veementemente con gli arbitri. I biancoblù, nonostante l’espulsione del proprio head coach, non perdono la bussola grazie alla leadership e alle conclusioni dalla distanza di Spissu ma Bologna trova punti ed energia da Tessitori e Adams che, al 30’, la spingono avanti 59-62. Pusica pareggia subito i conti ma in men che non si dica, mentre aumentano i contatti e la fisicità, gli italiani di Bologna, Abass e Tessitori, concretizzano l’8-0 che consente alla Virtus di allungare sensibilmente sul 62-70. A questo punto Sassari entra in rottura prolungata e la Virtus, ormai scioltasi in attacco e in totale fiducia, scappa definitivamente oltre la doppia cifra di vantaggio amministrando agevolmente negli ultimi minuti grazie all’esperienza e alla classe di Milos Teodosic.