Da domenica stadi aperti per tutte le partite di serie A, per un massimo di ingressi di mille persone sugli spalti. È quanto stabilito, secondo quanto si è appreso, durante un incontro organizzato dal ministro Boccia, che ha convocato il presidente della conferenza delle Regioni Bonaccini, in presenza dei ministri Speranza e Spadafora. Ma si lavora anche, da qui al 7 ottobre, per dare un contributo condiviso tra governo e regioni in vista del prossimo dpcm, anche in base alle valutazioni di Salute e Cts della curva epidemiologica, per definire una percentuale di ingresso che tenga conto della capienza degli impianti per ogni disciplina sportiva.
Questo il commento a caldo del ministro Spadafora: "Al fine di non fare disparità tra le squadre e come sperimentazione in vista delle prossime aperture, ho chiesto che la decisione dell'apertura al pubblico da parte di alcune regioni venisse estesa a tutto il territorio nazionale. L'obiettivo è definire un protocollo unico che preveda una percentuale di spettatori in base alla capienza reale degli impianti per tutti gli sport".
Qualche perplessità invece da parte del presidente della Federcalcio Gravina: "L'apertura degli stadi al pubblico è una bella notizia, ma il fatto che il via libera sia arrivato solo per la Serie A, e non per gli altri campionati professionistici, mi lascia perplesso. I protocolli di sicurezza sono i medesimi in tutte e tre le serie professionistiche, così come lo devono essere le regole per il distanziamento, quindi anche su questo tema ci deve essere lo stesso trattamento. Nei mesi difficili del Covid, il calcio tutto ha dimostrato grande responsabilità. Sono convinto che verrà preso il medesimo provvedimento prima dell'avvio ufficiale dell'attività della B e della C, previsto per il prossimo fine settimana".
Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli: "Rispetto alla riapertura degli stadi al pubblico è auspicabile un atteggiamento prudenziale e una omogeneità di approccio su tutto il territorio nazionale".
LA JUVE PREVEDE MILLE INVITI
MILAN VALUTA PRESENZA 1000 TIFOSI A SAN SIRO
Il Milan, in seguito all'ordinanza della Regione Lombardia di apertura degli impianti sportivi al pubblico, sta valutando ogni eventualità per rendere possibile la presenza a San Siro, lunedì sera per la sfida contro il Bologna, di circa mille appassionati in rappresentanza della grande "famiglia Milan". Il club - secondo quanto filtra -, ricevute le necessarie autorizzazioni da parte di tutte le autorità competenti, valuta questa possibilità come un primo atto di fiducia e di speranza per tutti gli appassionati, in attesa di poter tornare alla normalità. Il pubblico che eventualmente potrà accedere allo stadio sarà una rappresentanza di tutto il mondo rossonero nel massimo rispetto delle normative di sicurezza. L'obiettivo è riaccendere il calore fisico dei tifosi intorno alla squadra dopo mesi di lontananza e silenzio e dare la possibilità ad un certo numero di appassionati di seguire la propria squadra in modo attento a tutte le esigenze di salute pubblica. Per Milan-Bologna, non saranno messi in vendita biglietti.
LA LEGA B SI RIBELLA
"Non si comprende la ragione delle motivazioni secondo le quali il governo ha dato il via libera all'apertura parziale degli stadi solo in serie A". Lo rende noto la Lega B, dichiarando di ritenere la decisione "irrazionale". "Questo - continua la Lega B - considerando che i protocolli di sicurezza sono i medesimi per tutti campionati professionistici e che la B ha un valore sociale ed economico fondamentale. I club risulterebbero gravemente penalizzati dal punto di vista economico e della passione dei tifosi, aspetto fondamentale anche per la regolarità del campionato. L'auspicio - conclude la Lega - è che ci possa essere al più presto da parte del governo una decisione uniforme per la serie B e tutti i campionati professionistici con una ratio che preveda in piena sicurezza l'apertura a una percentuale di tifosi come avvenuto in vari sistemi europei".