È una premier a livello mondiale ed è andata in scena sotto il Monte Bianco: valle dell'Arve, Alta Savoia. Qui, venerdì scorso, la prima posa su un tratto di carreggiata ridotta (260 metri di lunghezza e 10 metri di larghezza) ma pur sempre la prima posa. Di cosa si tratta? Di un particolare tipo di asfalto considerato neutro in relazione alle emissioni di gas a effetto serra e con il 40% di materiali riciclati.
Molti i vantaggi, come si legge su Le Dauphiné Libéré. Innanzi tutto non necessita di temperature elevate per la stesura: contro gli oltre 100 gradi degli asfalti tradizionali, qui ci si può limitare a 40° un vantaggio del dispendio energetico.
Il collante non deriva poi dal petrolio ma da alcune resine di origine vegetale. Si tratta, come detto, di una sperimentazione alla quale segue ora un monitoraggio di 5 anni, anche perché questo particolare tipo di asfalto era stato utilizzato fino ad ora dalla società Eiffage Route solo per piccoli interventi su porzioni minime di strada.
E su questi 260 metri di carreggiata in zona Chamonix transitano invece molti mezzi, soprattutto pesanti, con un limite di velocità di 90 km/h. Ottimi elementi per valutare la risposta del materiale che, in caso di risultati positivi, potrebbe rappresentare una svolta a livello mondiale.