IL CASO

Il Colonnello Sarri: "Esame Suarez chiesto dalla Juve, ma il club non è indagato"

"Non c’è stata alcuna pressione esterna, è stata iniziativa di chi lavora all'Università di Perugia"

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Dalle dichiarazioni del Colonnello della Guardia di Finanza Selvaggio Sarri che coordina le indagini sul caso Suarez emergono nuovi dettagli sull'esame sostenuto dall'attaccante per la cittadinanza italiana. "Ci siamo trovati in questa situazione in cui è stato chiesto, da parte di una squadra di Serie A, di far svolgere l’esame a Suarez - ha raccontato a 'Punto Nuovo Sport Show' -. La Juve era intenzionata a tesserare il giocatore e l’Università era disponibile nel far sostenere l’esame". "I problemi sono sorti quando ci siamo trovati di fronte ad una persona che non aveva alcuna conoscenza dell’italiano - ha aggiunto -. Formalmente è stato conseguito con un livello di conoscenza intermedio, ma abbiamo scoperto fosse tutto predeterminato". Poi qualche precisazione sul coinvolgimento del club bianconero: "Non c’è stata alcuna pressione esterna, è stata iniziativa di chi lavora all'Università di Perugia che si sono lasciati ammaliare da un personaggio del genere. La Juventus non è indagata, attualmente, ma vediamo cosa emergerà".

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"Cosa rischiano gli esaminatori e Suarez? Il giocatore non rischia nulla - ha continuato il Colonnello della Gdf -. Questo tipo di reato viene imputato solo ai pubblici ufficiali: reato di rivelazione del segreto d’ufficio e, successivamente, nel momento del verbale falso, si ha la falsità ideologica di pubblici ufficiali in atti pubblici". "L’indagine è nata per caso, come la maggior parte di queste. Siamo partiti, a febbraio 2020, a fare accertamenti sull'Università per Stranieri di Perugia per attività poco trasparenti", ha raccontato ancora.

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"A prescindere dal caso concreto, è l’indole dell’uomo che fa trasgredire le regole - ha proseguito -. Purtroppo ci sono delle regole che vanno rispettate per garantire l’uguaglianza di tutti, ahimè sono stati sfortunati ad aver compiuto questi atti mentre stavamo indagando su di loro". "Parente di Sarri? Se lo fossi, sarei sui campi di calcio e non dietro una scrivania", ha concluso con una battuta sulla singolare coincidenza del suo cognome con quello dell'ex tecnico della Juve.  

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