L'ANNIVERSARIO

Calcio, Mourinho festeggia i 20 anni di carriera

Lo 'Special One' esordiva come primo allenatore sulla panchina del Benfica il 23 settembre 2000: l'inizio di una storia fatta di 25 trofei

Era il settembre del 2000 quando Eladio Parames, allora dirigente del Benfica, chiamava un 37enne tecnico di Setubal, reduce da quattro anni di esperienza come vice-allenatore al Barcellona, a sostituire Jupp Heynckes sulla panchina delle aquile. Il 23 dello stesso mese, José Mourinho esordiva come primo allenatore sulla panchina di una squadra professionistica. Oggi si celebrano dunque i 20 anni di carriera di quello che, nel frattempo, è diventato per tutti lo 'Special One': 25 trofei conquistati in quattro campionati diversi, una storia lunga due decadi fatta di successi, ma anche controversie e polemiche. Tutti aspetti che lo hanno trasformato in una delle icone del calcio moderno.

L'esperienza di Mou sulla panchina del Benfica dura appena 9 gare (in cui comunque arrivano 5 vittorie e 2 pareggi), prima che il cambio di proprietà lo spinga alle dimissioni. Nel luglio del 2001 firma con l'Uniao Leiria, ma a gennaio del 2002 viene chiamato dal Porto per sostituire Machado. È l'inizio della vera e propria scalata verso il successo, che lo porterà a conquistare nel giro di appena due stagioni e mezza qualcosa come 6 titoli: due campionati portoghesi, una coppa di Portogallo, una Supercoppa nazionale, una Coppa Uefa e una Champions League.

Il trionfo nella massima competizione europea con una squadra non certo di primissima fascia gli vale la chiamata del Chelsea di Abramovich, con il quale non riuscirà a replicare i trionfi in campo continentale, ma metterà comunque in bacheca due Premier League, due Coppe di Lega, un Community Shield e una FA Cup, prima di venire esonerato all'inizio della stagione 2007/08.

L'Inter coglie l'occasione e lo mette sotto contratto nell'estate del 2008, dando il via a una delle storie d'amore più intense del calcio moderno: con i nerazzurri arriva subito la Supercoppa italiana e poi lo Scudetto 2008/09, preludio al leggendario 'Triplete' del 2009/10, con il quale Mou entrerà di diritto nella storia del club.

Diventato ormai il tecnico più ambito sul mercato, arriva quasi inevitabile la telefonata di Florentino Perez, che lo vuole a tutti i costi al Real Madrid: con i Blancos, tuttavia, l'amore non sboccia mai per davvero, nonostante la conquista di una Copa del Rey nella prima stagione e di campionato e Supercoppa nella seconda.

Nel 2013, dopo tre stagioni tra alti e bassi in Spagna, Mou torna alle origini, accettando la corte del Chelsea, con il quale si lega per altre tre stagioni, tra le quali spicca la 2014/15, quando conquista Premier e Coppa di Lega.

Il resto è storia recente: il passaggio al Manchester United nel 2016 e il ritorno tra i grandi d'Europa con la conquista dell'Europa League 2016/17 (oltre che di un'altra Coppa di Lega nella stessa stagione). Un nuovo esonero a inizio stagione 2018/19, a cui segue, un anno dopo, la firma con il Tottenham, in sostituzione di Pochettino. L'avventura agli Spurs inizia con un deludente 6° posto nella stagione funestata dalla pandemia di Covid-19, ma il lavoro di Mou è appena cominciato...