Alle ore 18 di venerdì 24 luglio, dopo 61 anni di storia, di cui 16 di professionismo, il Cattolica San Marino ha perso il diritto di partecipare al prossimo campionato di serie D. Dopo una fusione, una scissione, una salvezza raggiunta sul campo, un’operazione straordinaria “sconosciuta alla FIGC per poter operare in territorio italiano”, ha raccontato la presidente Marusia Giannini, la matricola 630465 appartenuta da sempre al San Marino Calcio sarà definitivamente cancellata. Certo, si può sempre ripartire da categorie inferiori. Ma questa è un’altra storia. “Siamo disposti a seguire solo una squadra che porti il nome di Cattolica e che indossi i colori di Cattolica, qualunque sia la categoria. Noi non tifiamo San Marino!”, avevano scritto gli ultrà giallorossi appena tre settimane prima, minacciando di non seguire più la squadra, né in casa né in trasferta, se all’atto dell’iscrizione non fosse avvenuto il cambio di nome. Questione risolta, perché l’iscrizione, alla fine, è saltata per intero.
È in buon compagnia, il Cattolica San Marino. Anche la Vigor Carpaneto 1922 non ha avanzato richiesta di iscrizione alla LND entro i termini previsti. La società piacentina, dopo 3 anni di quarta serie, ripartirà dall’Eccellenza. Anche se la crisi legata al coronavirus ha complicato i sogni. “Un paio di aiuti concreti sono arrivati – ha scritto il presidente Giuseppe Rossetti sul sito ufficiale della società –, ma mancava ancora una cifra importante. Abbiamo intavolato una trattativa con una cordata lombarda: io non avevo garanzie da parte loro pur riscontrando intenti positivi e concordi con i nostri e personalmente non me la sono sentita di rischiare. Mi prendo io tutta la responsabilità per l’esito anche perché è una pazzia perdere un titolo di serie D per cui abbiamo sudato tanto per ottenerlo e per difenderlo. Mi spiace, sono rammaricato per questo”. L’iscrizione all’Eccellenza, poi, si è concretizzata il 29 luglio. Sempre grazie all’impegno del presidente Rossetti in prima persona.