Lo ha ammesso lo stesso Pirlo: la sua Juve a Roma ha fatto un passo indietro rispetto al buon esordio contro la Sampdoria. A dire il vero, ha fatto un passo avanti di troppo. Nel senso che i bianconeri si sono presentati all'Olimpico con una formazione che, vista col senno di poi, si è rivelata fin troppo votata all'attacco. Va bene la filosofia offensiva del nuovo tecnico, ma scendere in campo con due soli difensori di ruolo (Chiellini e Bonucci) e un unico centrocampista di rottura (McKennie), significa esporsi alle ripartenze avversarie. Senza equilibrio non si va da nessuna parte. E quanto visto soprattutto nel primo tempo lo ha confermato: il gol del 2-1 giallorosso è arrivato con un clamoroso contropiede e anche in altre 2/3 occasioni, la squadra di Fonseca ha colto di sorpresa CR7 e compagni.
Cuadrado chiamato a fare il quarto di sinistra è stato un azzardo che non ha pagato, affidarsi alla coppia Rabiot-McKennie in mezzo ha indebolito il cervello della squadra e gettare subito nella mischia Morata ha castrato le doti di Kulusevski. Un triplo errore di scelte che si deve imputare allo stesso Pirlo. Quello più grave, però, è non essersi reso conto che il francese, già gravato dal giallo per il fallo da rigore, era a rischio espulsione dopo una serie di falli al limite. E così la Juve si è ritrovata con un uomo in meno e sotto nel punteggio.
A questo punto però, il "Maestro" ha fatto le scelte giuste, ricostruendo la mediana con Bentancur e Arthur e ridando fiducia all'emergente Frabotta. Con questo schieramento la squadra ha ritrovato equilibrio e non ha sofferto pur giocando in inferiorità. L'impressione è che già contro il Napoli ci saranno alcuni cambiamenti. Perché Bentancur sta recuperando la forma dopo lo stop per infortunio e Arthur, al debutto, ha mostrato subito buone cose nonostante venisse da un lungo periodo di inattività per i problemi avuti con il Barcellona. Sulla carta, dovrebbero essere loro i titolari, con Rabiot e McKennie pronti a farli rifiatare a seconda dei casi.
Poi è chiaro che quando si ha Cristiano Ronaldo in campo, tutto è più facile. Il portoghese è già a quota tre reti in due partite: un destro rasoterra, un rigore e un incredibile colpo di testa hanno mostrato tutto il repertorio di un giocatore che non ha nessuna voglia di smettere di stupire. Qualcuno dice che è un problema perché bisogna costruire la squadra attorno a lui, ma i numeri sono incontestabili.
Certo, quando rientrerà a tutti gli effetti anche Dybala, Pirlo dovrà trovare il modo di non sprecare le qualità di un attacco potenzialmente dai grandi numeri. Non facile. Il guaio è che c'è poco tempo per trovare le giuste alchimie. Perché domenica sera il Napoli sarà un esame tosto che non si potrà sbagliare.