E pensare che c'era chi definiva Gattuso difensivista... Il tecnico calabrese non ha mai negato di curare particolarmente la fase difensiva (tra l'altro: zero i gol subiti dal Napoli nelle prime due gare di Serie A) ma ieri contro il Genoa ha anche dimostrato che, nelle situazioni giuste e con i giocatori adatti, non si fa problemi a schierare una formazione super-offensiva. A partire dal modulo, un 4-2-3-1 infarcito di punte: Lozano-Mertens-Insigne a supporto di Osimhen. Senza dimenticare che i due centrocampisti non erano mediani di fatica ma mezzali di qualità come Zielinski e Fabian Ruiz.
Cambia l'impianto tattico, cambia anche il modo di giocare del Napoli, che nel corso delle gestioni Benitez, Sarri e Ancelotti, pur con diverse sfumature a seconda delle idee dell'allenatore, puntava molto sulle vertiginose e improvvise ripartenze offensive, sfruttando l'abilità dei piccoletti Mertens-Insigne e l'abilità tattica di Callejon.
Un gioco che alla lunga ha perso di smalto, e che Gattuso sta iniziando a ritoccare sin dai primi mesi della sua gestione, la stagione scorsa. Un cambio aiutato dalle scelte di mercato, quella di Osimhen su tutte. Paradossalmente il maxi-investimento estivo non è andato in gol ieri ma già mostrato tutte le qualità per cui sono stati spesi 80 milioni: attaccare la profondità, legare meno il gioco ma poter sfoderare potenza e velocità quanto serve. "Ci dà nuove soluzioni rispetto al passato" ha ammesso Gattuso, che sta tentando pure di rivitalizzare Lozano, uno dei più positivi nel 6-0.
Attenzione, però: non è tutto oro quel che luccica e lo ha chiarito lo stesso tecnico azzurro. Questo 4-2-3-1 tutto in avanti può essere schierato solo in certe partite o in certe situazioni, non a caso Gattuso ha detto di essere stato tentato di passare al 4-3-3 prima del raddoppio della squadra che di fatto ha spianato la strada alla goleada finale. Equilibri tattici da trovare, normale all'inizio di una nuova stagione.
L'unico lato negativo della serata è arrivato da Lorenzo Insigne, vittima di un sospetto stiramento ai flessori della coscia sinistra: l'addio al big match contro la Juventus di domenica è praticamente scontato, bisogna capitare se il capitano azzurro salterà anche la convocazione della Nazionale. Niente di grave per Manolas invece: la sofferenza lombare che ha portato ieri al cambio ad inizio ripresa non sembra nulla di grave.