Lo strano successo dell’Hashtag United

È un club nato quattro anni fa da un’idea del geniale youtuber Spencer Owen

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Tra il serio e lo scherzoso, una squadra di dilettanti inglesi può rivoluzionare le strategie del marketing calcistico di tutto il mondo: sono i ragazzi dell’Hashtag United. Hashtag, sia chiaro, non è il nome bizzarro di un paesino di una contea al confine con il Galles, ma è proprio il cancelletto dei social network, che funge da aggregatore di argomenti attraverso parole chiave. «Siamo nella nona divisione del calcio inglese, ma se seguissimo la classifica dei social media, saremmo in Premier League. Abbiamo più followers di molti club della Premier», ha raccontato al sito della Fifa, l’anno scorso, il geniale youtuber Spencer Owen, fondatore del club quattro anni fa, nel 2016.

Owen, un vulcano di idee, non millanta: il canale Youtube dell’Hashtag United, vero traino web della squadra, ha 522mila iscritti. L’Everton, per intenderci, ne ha 322mila, il Leicester 252mila, il West Ham 160mila, l’Aston Villa 149mila e il Crystal Palace 100mila. In Italia un club come la Roma ha 357mila iscritti al proprio canale Youtube, 165mila meno dei dilettanti  dell’Hashtag United. In Inghilterra soltanto big come Liverpool, Arsenal, Chelsea, Tottenham e le due di Manchester hanno un seguito superiore a quello della società di Spencer Owen, che fa base a Pitsea, cittadina di 25mila abitanti nell’Essex, a una sessantina di chilometri da Londra.

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