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CTS, si va verso la quarantena ridotta e un solo tampone negativo

I giorni di isolamento scendono da 14 a 10, dopo tre settimane gli asintomatici potranno uscire

Il Comitato Tecnico Scientficio ieri si è riunito per fare il punto sulle nuove misure per contenere la pandemia di Covid-19, provvedimenti che dovrebbero entrare in vigore con il nuovo DPCM atteso per giovedì e che varrebbero anche per gli sportivi professionisti. Si parte dalla quarantena ridotta da 14 a dieci giorni (cosa che consentirebbe, per esempio, a Bastoni di rientrare per il derby) ma ci sono novità anche per gli asintomatici che non riescono a negativizzarsi.

In questo particolare caso le nuove linee guida "libereranno" i positivi senza sintomi dopo 21 giorni. Una volta positivo, il soggetto asintomatico farà dieci giorni di quarantena e un secondo tampone. Se risulta positivo, altri sette giorni di isolamento e ulteriore test. Se il tampone darà un altro risultato positivo, altri quattro giorni di quarantena e nuovo tampone. Se anche questo sarà positivo, il soggetto - che per tutti i 21 giorni deve essere rimasto asintomatico - potrà comunque uscire di casa visto che studi internazionali affermano che dopo venti giorni la carica virale è talmente bassa che il soggetto non è più in grado di infettare.

Di fatto, un calciatore potrà scendere in campo anche se positivo e asintomatico dopo 21 giorni.

Infine, non sarà più necessario il doppio tampone negativo per certificare la guarigione di un soggetto negativo: ne basterà soltanto uno, in modo da ridurre la richiesta di tamponi ed eseguirli su più persone.

Sul periodo di quarantena si è espresso anche il professor Matteo Bassetti, Direttore della Clinica Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, nominato recentemente dal presidente dell'Associazione italiana arbitri, Marcello Nicchi, componente dalla commissione medica nazionale dell'Aia per le problematiche Covid: "Nel calcio si potrebbe pensare a una quarantena di 7 giorni dopo il contatto con un caso certo e tampone alla fine per poter disputare partita. La squadra di calcio è uno spaccato della società civile, i rischi che ci sono per i normali cittadini sono anche per i calciatori. Pensare a una' bolla' come nelle squadre di NBA? Sarebbe molto complicato, può essere una soluzione ma non spetta a me dirlo".

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