Casey Stoner contro il mondo

Un talento straordinario, solitario nella sua innocenza

Colin e Bronwyn Stoner sono gente di campagna. Lui bracciante, lei figlia di un allevatore di cavalli. Vivono come nomadi: girano l’Australia lavorando di fattoria in fattoria. Durante l’impiego, trascorrono il tempo in case provvisorie che abbandonano a lavoro terminato. Portano con loro i figli Kelly e Casey. Papà Colin ha le spalle larghe da contadino ma anche un’innata passione per le motociclette. Casey non eredita il fisico da campagna bensì il talento motoristico. A tre anni guida già una Yamaha PW50 appartenuta alla sorellina Kelly.

Il piccolo Casey muove i primi passi lungo gli sterrati della campagna australiana. Cresce confinato nel suo microcosmo: famiglia, campagna e moto. Nient’altro. La motocicletta diventa presto il suo giocattolo preferito. Eccelle in una specialità: il dirt track. Nato nelle pianure aride del Nuovo Galles del Sud, il dirt track si corre su piste ovali sterrate. Pieghe su sassi, granito o ghiaia: divertimento assicurato.

Sugli ovali di dirt track matura una straordinaria sensibilità di guida. Col fondo sterrato, bisogna saper controllare le derapate della moto in curva. Casey affina lo stile che lo porterà a vincere due titoli mondiali in MotoGP. La campagna e la guida sugli sterrati raccontano molto di Casey Stoner. La vita da nomade lo ha reso chiuso e introverso. Nasconde un’inquietudine persistente dietro uno sguardo malinconico, incassato in un volto dai tratti puerili. Non proprio l’ideale per attrarre le simpatie del paddock.

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