Rivaldo, un tenore alla Scala del calcio

Vent’anni fa l’esibizione a San Siro con tripletta

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Segnare una tripletta a San Siro, sia da padrone di casa che da avversario, non è roba di tutti i giorni. Certo, ce la possono fare anche le persone più disparate (vi dice niente Albin Ekdal? Ecco, Inter-Cagliari 1-4 e lo svedese protagonista inaspettato), ma se ci riesci vuol dire che sei un fenomeno, o comunque un calciatore speciale. Il 18 ottobre del 2000 alla “Scala del Calcio”, vent’anni fa dunque, andò in scena in una partita di Champions League un’esibizione degna di un grande cantante lirico: merito di Vitor Borba Ferreira, per tutti Rivaldo. Una di quelle prestazioni che lasciano senza parole persino i tifosi della squadra avversaria, in questo caso il Milan, che quella sera non giocò contro il Barcellona, ma in pratica da solo contro il brasiliano. 

Pochi giocatori in epoca recente hanno saputo decidere le partite da soli come Rivaldo. Brasiliano atipico, non molto festaiolo, anzi persino ombroso, ma capace in campo di fuochi d’artificio come questo, nell’ottobre del 2000 è il Pallone d’Oro in carica. È un calciatore dominante, un piede sinistro come se ne visti pochi nella storia, trequartista o seconda punta in base alle necessità. Arrivato proprio quell’estate al Barcellona dal Deportivo La Coruna, che l’aveva acquistato per un tozzo di pane nell’ennesimo colpo a buon mercato del presidente Lendoiro in filo diretto col Sudamerica, in Catalunya non si troverà mai veramente a suo agio.

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