Il segreto è tutto nei numeri. Partendo da uno: il 20. Come il giorno di ottobre di un anno fa in cui è iniziata l'avventura di Pioli sulla panchina rossonera, che è anche quello del suo compleanno (auguri). Raddoppiandolo, poi, si ottiene il numero dell'anno in corso. Un 2020 da incorniciare, per il Milan. Talmente tanto da diventare carta da parati di Milanello, visto che ai muri dello spogliatoio sono appesi i record di un anno straordinario. Si è scoperta così l'altra faccia dell'allenatore rossonero: normal one, certo, ma anche grande motivatore.
Sulle pareti dello spogliatoio, per esempio, spicca la classifica del 2020 (Milan 57 punti, Atalanta 56, Juventus 49), oltre agli altri record iniziati a gennaio (quando è arrivato Ibra e i rossoneri hanno iniziato ad avere un altro passo). Quelli più impressionanti sono relativi alla media punti (2,28), alle vittorie (17, a pari merito con la squadra di Gasperini), ai gol subìti (23) e alle partite concluse con la porta inviolata (10). Queste sono le classifiche che vedono il Milan in testa, ma anche i dati in cui non è sul gradino più alto del podio (come quello relativo alle reti messe a segno, per esempio) sono più che positivi, se si considera che in questa classifica la squadra di Pioli è al secondo posto, dietro all'Atalanta e insieme all'Inter, con la bellezza di 56 gol all'attivo. Ce n'è abbastanza per guardare al futuro con un ottimismo assolutamente impensabile 12 mesi fa.