Un lancio in profondità per Immobile, il pallone messo al centro e il gol dell'eroe che non ti aspetti. Jean-Daniel Akpa Akpro non dimenticherà facilmente il suo esordio nell'Europa che conta, così come c'è da scommettere che il suo primo sigillo in Champions League gli resterà per sempre impresso nella mente. La sua è la storia di un ragazzo che ce l'ha fatta, ma che per riuscirci è passato attraverso tanti anni di Ligue1 e Serie B, fino al grande salto in Serie A, a 28 anni, con la maglia della Lazio.
La vita calcistica di Akpa Akpro comincia da Tolosa, la città in cui è nato. A 19 anni l'esordio tra i professionisti, in sei stagioni colleziona 121 presenze in campionato fino a quando, nel 2018, da svincolato si trasferisce alla Salernitana. I suoi primi mesi in Italia trascorrono in sordina, senza particolari acuti, ma col tempo comincia ritagliarsi spazio nelle gerarchie di Stefano Colantuono prima e Gian Piero Ventura poi, passando per la breve gestione di Angelo Gregucci.
Partita dopo partita diventa un pilastro del centrocampo granata, una pedina inamovibile dello scacchiere tattico. Se ne accorge anche Claudio Lotito, che oltre a essere presidente della Lazio è anche il patron della Salernitana in società con Marco Mezzaroma. Nel 2020 il grande salto, Akpa Akpro si veste di biancoceleste e può finalmente coronare il sogno della Serie A.
Giocatore duttile, che nella primissima parte di carriera ha agito in prevalenza da terzino, ma nel tempo si è adattato come centrocampista di rottura, abile nell'interdizione ma capace anche di alzare la testa e distribuire per i compagni. Il suo trasferimento alla Lazio è stato accolto con gioia perfino da Didier Drogba, con il quale ha giocato nella nazionale della Costa D'Avorio nel 2014 e nel 2015 per via delle sue origini ivoriane. L'ex fuoriclasse del Chelsea ha citato quello di Akpa Akpro come "un esempio di perseveranza, coraggio e salvezza che alla fine conducono sempre a una riuscita".
Prima di Akpa Akpro, l'ultimo esordiente in maglia Lazio a bagnare il proprio debutto con il gol fu proprio Simone Inzaghi, l'uomo che oggi siede sulla panchina delle aquile. Correva l'anno 1999 e l'avversario era il Maribor, Inzaghi aveva 23 anni ed era appena arrivato dal Piacenza. Ruoli differenti, così come i rispettivi trascorsi, ma un destino comune che oggi li vede insieme in questo convincente avvio europeo della squadra capitolina.