E' Alex Marquez il pilota più veloce nella prima sessione di libere del GP di Teruel. Il pilota spagnolo, reduce da due podi di fila tra Le Mans e il precedente impegno ad Aragon, ha chiuso col tempo di 1'48''184 precedendo Takaaki Nakagami (+0''438) e Joan Mir (+0''809). Quinto crono per Franco Morbidelli, seguito dall'altra Yamaha M1 di Maverick Vinales. Male Dovizioso e Fabio Quartararo che chiudono rispettivamente col 16° e 17° tempo.
Alex Marquez non vuole smettere di sorprendere e nel bis ad Aragon proverà a prendersi quanto di poco sfuggito lo scorso fine settimana. Quel gradino più alto del podio che, nei primi 8 GP stagionali, poteva sembrare irraggiungibile e che ora sembra davvero ad un passo. Dopo il doppio secondo posto in Francia e in casa nel GP di Aragon, il "piccolo" Marquez fa le prove da extraterrestre tentando di emulare il grande assente Marc in tutto e per tutto. Nel dominio Honda del mattino di libere del Gran Premio di Teruel, Alex strappa il miglior crono in 1'48''184 regalando anche il brivido finale con una caduta, in perfetto stile del fratello maggiore, mentre stava spingendo al limite la sua RC213V.
In casa Honda non mancano i sorrisi perché se è vero che Marquez sorprende, Takaaki Nakagami si conferma sempre più Unico pilota del Motomondiale ad andare sempre a punti nelle 10 gare fin qui disputate, il nipponico fresco di rinnovo contrattuale col team LCR chiude dietro lo spagnolo, nonché futuro compagno di box. Dietro di lui il leader del Mondiale Joan Mir, che sarà chiamato a difendere i 6 punti di vantaggio da Quartararo, e l'altra Honda di Stefan Bradl.
Per trovare la prima Yamaha bisogna contare su Franco Morbidelli (5° a 916 millesimi da Marquez), seguito da Vinales. Male l'altra M1, del team Petronas, di Fabio Quartararo che nella mattinata di libere al Motorland di Aragon non riesce ad andare oltre il 17° tempo chiudendo a un secondo e 437 millesimi dalla Honda factory.
Male, anzi malissimo, anche Dovizioso (16° a +1''138) che conferma le difficoltà già viste lo scorso fine settimana della sua Ducati che non se la passa di certo meglio con Bagnaia (21° ad oltre due secondi di ritardo). Tutte le Ducati, per inciso, terminano al di sotto della top 10 (Zarco 11°, Petrucci 14° e Rabat 20°) fatta eccezione per quella di Jack Miller, piazzata al settimo posto.