Con 28 punti di svantaggio da Mir e tre gare al termine sembra essere arrivato al capolinea il sogno Mondiale per Andrea Dovizioso. Tredicesimo nel GP di Teruel, quello del forlivese è un momento no partito da Barcellona e poi proseguito a Le Mans e Aragon che hanno visto allontanare sempre più il leader della generale: "Oggi non ha senso parlare del titolo, dobbiamo parlare della velocità e questa che ci è mancata per lottare".
"Quando ci sei dentro capisci tante cose, capisci se puoi dire la tua o meno, ma quest'anno non è mai arrivata questa sensazione. Non si tratta di motivazione, ma correre con queste sensazioni è brutto. E' brutto non potersi giocare il podio, manca la velocità che è la causa di tutto. Non stiamo più lottando per il titolo per questo motivo" ha aggiunto Dovi.
A chi gli fa notare le differenze di prestazioni tra i vari team motorizzati Ducati, tra squilli di uno e delusione delle altre, il forlivese ha spiegato: "Da inizio anno ci chiediamo come mai di tutti questi alti e bassi dei piloti Ducati, studiamo i dati e cerchiamo di capire ma tirando la riga dei punti in campionato vediamo che non va bene. Non abbiamo fatto chissà, nessun exploit. Quando piloti della stessa marca sono avanti c'è da riflettere, ma sono comunque dietro in classifica. La situazione non è sotto controllo".
"Ducati sotto processo? Sì, così come i piloti. Tutti abbiamo delle colpe, tutti hanno delle responsabilità Ci sarebbero tanti discorsi da fare che però non porterebbero a nulla. Ma anche io mi metto sotto processo perché correre così non ti permette di avere carte da giocare" ha concluso.