L'ANNUNCIO

F1, niente deroga: il GP di Imola sarà a porte chiuse

Fallita la mediazione con il Governo, gli spettatori saranno rimborsati

Alla fine ha prevalso il buon senso: il GP di Formula 1 in programma nel fine settimana a Imola si svolgerà, come prevede il Dpcm, a porte chiuse. Lo hanno annunciato gli organizzatori di "Formula Imola". E' fallita, infatti, la mediazione tentata da Comune e Regione per far ottenere alla manifestazione una deroga al divieto di far assistere il pubblico alle manifestazioni sportive. Gli organizzatori sono già al lavoro per il rimborso dei biglietti, assicurando che avverrà nel più breve tempo possibile.

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Una brutta notizia per gli appassionati italiano, ma non si poteva fare altrimenti vista la situazione emergenziale in cui si trova anche il nostro Paese.

"Una valutazione estremamente prudenziale - commentano gli organizzatori, delusi - nonostante il programma di svolgimento dell'evento prevedesse una disciplina rigidissima di molteplici controlli sanitari".

Per ottenere la deroga, il Comune aveva anche proposto di ridurre ulteriormente i 13mila posti inizialmente previsti.

IL SINDACO: "ABBIAMO FATTO DI TUTTO"
"Profondo rammarico" da parte del sindaco di Imola, Marco Panieri, per la decisione di non prevedere il pubblico nel Gran Premio in programma domenica. Una scelta arrivata "nonostante il massimo impegno nel mettere in campo le misure piu' restrittive possibile, per tutelare la salute degli spettatori e al tempo stesso far vivere l'emozione della presenza del pubblico, anche se in numero molto ridotto rispetto alla reale capienza dell'impianto", aggiunge il primo cittadino, da poco eletto. "La tutela della salute e la sicurezza vengono prima di tutto. Sapevamo che in un momento complesso come questo, alla luce del Dpcm del 24 ottobre scorso, era difficile poter pensare alla presenza del pubblico. Noi - ricorda - abbiamo provato fino in fondo, con il sostegno della Regione, che voglio ringraziare, a far capire che avevamo preso tutte le misure necessarie per prevedere la presenza di pubblico in sicurezza, nel pieno rispetto di tutte le norme anti Covid-19 in vigore. I nostri protocolli di sicurezza erano stati verificati e autorizzati dalla Regione: si trattava di misure molto rigide, che prevedevano, fra l'altro, due verifiche della temperatura per ogni spettatore, percorsi e accessi in sicurezza fin dai parcheggi alle tribune, posti assegnati nominalmente con ampio distanziamento, con tracciamento dei dati personali, servizi (ristorazione, sanitari e igienici) dedicati per ogni singolo settore. Siamo stati anche disponibili a ridurre alla meta' la capienza iniziale di 13mila posti concessa con deroga dalla Regione, in un impianto che ne puo' contenerne fino a 150mila".

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