BRUTTA TEGOLA

Lukaku, l'unico insostituibile. Ora Conte deve inventarsi una nuova Inter

Di sicuro assente contro il Parma, e quasi certamente con il Real, l'attaccante belga è stato il giocatore fondamentale dell'ultimo anno e mezzo nerazzurro

Il risentimento muscolare agli adduttori della coscia sinistra rimediato in Ucraina non sarebbe una notizia tanto cattiva se non riguardasse Romelu Lukaku. La sua importanza nell'Inter contiana lo rende l'unico giocatore imprescindibile. Non ci sarà di sicuro contro il Parma in campionato e, molto probabilmente, anche nella sfida della prossima settimana contro il Real Madrid (anche se si tenterà tutto il possibile per recuperarlo).

Conte dovrà inventarsi un nuovo attacco. Non un'impresa semplice se si considera che anche Sanchez è reduce da un infortunio e che, se potrà essere recuperato, con il Parma partirà dalla panchina. Quindi di fianco a Lautaro Martinez ci sarà spazio per Pinamonti (l'altra punta a disposizione di Conte) o per Perisic (schierato come attaccante di movimento al fianco dell'argentino). L'anno scorso il belga ha saltato tre partite per infortunio e, nella stagione in corso, c'è sempre stato. Per capire la sua importanza basta vedere i numeri: al primo anno in nerazzurro ha messo a segno 34 gol totali (di cui 23 in campionato). 34, come quelli realizzati da Ronaldo (il Fenomeno) al suo debutto in Italia. 

In questa stagione Lukaku sta viaggiando alla media di un gol a partita (7 totali, 5 in Serie A e 2 in Champions in altrettante presenze). Ma non sono solo in numeri a fare impressione. Basta vedere quanto la sua presenza sia fondamentale nel far salire la squadra liberando spazi alle sue spalle, nel fare la sponda per chi arriva da dietro, nel sapersi girare con il difensore addosso, nella potenza sprigionata quando parte in progressione. Un giocatore insostituibile. La fortuna dell'Inter è che, nella peggiore delle ipotesi, lo perderà solo per poche partite. 

Notizie del Giorno

A PISILLI E ZACCAGNI IL PREMIO BEPPE VIOLA, LUNEDÌ LA CERIMONIA

ADLI: "IL GOL AL MILAN? GLIELO AVEVO PROMESSO..."

BOLOGNA, DALLINGA: "CON ZIRKZEE SIAMO COMPLETAMENTE DIVERSI"

LAZIO, GILA: "CON SARRI NON GIOCAVO MAI, SONO FINITO DALLO PSICOLOGO"

CIRO FERRARA: "RANIERI CAPOPOPOLO, RICORDO QUELLA VOLTA CHE GLI DISOBBEDII"