Il Milan va in fuga in testa alla classifica trascinato da Zlatan Ibrahimovic, che pur non essendo nella sua giornata migliore mette la firma sul match con un assist al bacio e il gol decisivo. Prima della rete dello svedese, che consente alla squadra di Pioli di passare 2-1 sul campo dell’Udinese nella sesta giornata di Serie A e volare in testa da solo a quota 16 punti, il gol di Kessie al 18’ del primo tempo e il pareggio di De Paul dal dischetto (rigore dubbio) a inizio ripresa.
LA PARTITA
Il Milan continua a correre nonostante una prestazione poco brillante, probabilmente a causa delle fatiche di coppa, e ancora una volta deve ringraziare il suo leader indiscusso: Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese ha deciso una partita davvero complicata con due giocate da fuoriclasse, che valgono il 24esimo risultato utile consecutivo e lanciano i rossoneri in testa alla classifica dopo sei giornate.
Per centrare la seconda vittoria in campionato Gotti schiera un 4-3-3 molto offensivo, con Pussetto e Deulofeu ai lati di Okaka e con Pereyra e De Paul ad ispirarli. Lasagna parte dalla panchina e Musso torna in porta dopo l'infortunio. Pioli recupera Rebic per la panchina e risponde con l’undici dei titolarissimi del momento: Leao a sinistra, Saelemaekers a destra e Calhanoglu dietro a Ibrahimovic. Tra i pali, dopo il Covid, torna Gigio Donnarumma.
Forte delle certezze che derivano da oltre 20 risultati utili consecutivi, il Milan parte con autorità alla Dacia Arena aggredendo alto e facendo possesso nella trequarti dei bianconeri, che nonostante il modulo molto offensivo si dispongono tutti dietro la linea della palla e si difendono con ordine. Il primo tiro della gara è dell’ex di giornata, Deulofeu, ma il Milan controlla il ritmo del match, pur senza grosse accelerazioni, e alla prima vera occasione colpisce con Kessie, che spara un missile sotto la traversa dal limite ben servito dal solito Ibrahimovic (18’). Chi si aspettava uno Zlatan infuriato per il rigore sbagliato con lo Sparta rimane un po’ deluso, lo svedese nei primi 45’ tira in porta soltanto una volta, è spesso impreciso e soffre un po’ la fisicità di Samir, che lo segue come un’ombra, ma nel finale saprà rifarsi... Rispetto alle ultime uscite dei rossoneri anche la catena di sinistra, formata da Theo e Leao, spinge meno del solito, ma i rossoneri chiudono la prima frazione in vantaggio senza rischiare quasi niente e controllando con autorità il ritmo della partita.
La ripresa comincia senza cambi e con il calcio di rigore assegnato all’Udinese per un dubbio fallo di Romagnoli su Pussetto. Il difensore del Milan sembra colpire il pallone, ma Di Bello non ha dubbi e De Paul batte Donnarumma firmando il pari. Dopo la doccia fredda il Milan sbanda e la partita diventa più equilibrata, Pioli prova a dare una scossa ai suoi inserendo Tonali e Diaz per Bennacer e Saelemaekers, ma i rossoneri non riescono a creare vere e proprie occasioni e raccolgono solo calci d’angolo. Per provare a dare maggiore spinta il tecnico rossonero toglie anche uno spento Leao per mettere Rebic, ma i ritmi restano bassi e per sbloccare la partita serve la solita invenzione di Ibrahimovic, che raccoglie un pallone che sembrava innocuo in area e si inventa una rovesciata con cui batte Musso e riporta avanti i rossoneri a cinque minuti dal termine. È la firma in calce alla partita, congelata poi dallo stesso svedese (in gol per la sesta partita di A consecutiva) con preziose giocate di fisico negli ultimi minuti che permettono ai rossoneri di difendere il risultato e volare cinque punti sopra l’Inter.
LE PAGELLE
Ibrahimovic 7,5 – Di certo non è stata la sua migliore partita con la maglia del Milan, spesso impreciso e poco incisivo davanti (come tutta la squadra), ma anche quando non è il giorno migliore lo svedese è semplicemente decisivo: gol e assist e Milan in testa da solo. Quello di Udine è stato il sesto gol di fila segnato in Serie A, Ibra eguaglia se stesso (2012) e Shevchenko (2001).
Leao 5,5 – Giù di tono come tutta la squadra (a parte Ibra ovviamente), si accende di rado e non è mai pericoloso. La catena con Theo che di solito è devastante oggi si è inceppata, sostituito da Rebic per l’assalto finale.
Romagnoli 5 – La difesa rossonera soffre pochissimo e non rischia quasi mai, ma lui è troppo spesso impreciso in fase di impostazione e soffre un po’ nel gioco aereo. Sul voto pesa il fallo commesso su Pussetto da cui è nato il rigore, che pur se dubbio resta un’ingenuità.
Samir 6,5 – Festeggia le 100 presenze in Serie A e come regalo deve marcare Ibrahimovic, ma nonostante il gol decisivo dello svedese il brasiliano fa un ottimo lavoro. Zlatan soffre spesso la sua fisicità, di testa si fa sempre rispettare ed è anche bravo a dare ordine anche ai compagni di reparto.
Deulofeu 6 – Il grande ex della gara non riesce a lasciare il segno. Parte forte e ci prova subito, ma nonostante il modulo l’atteggiamento dei bianconeri è tutt’altro che offensivo e lui fatica a creare occasioni. Cala visibilmente col passare dei minuti e viene sostituito da Ouwjean.
Okaka 5 – Gioca al centro del tridente ma non arriva mai ad essere pericoloso. Un fantasma per 75’, poi lascia il posto a Lasagna.
IL TABELLINO
UDINESE-MILAN 1-2
UDINESE (4-3-3): Musso 6; Stryger Larsen 6 (35’st Bonifazi 6), De Maio 6, Becão 5,5, Samir; 6,5 De Paul 6,5, Arslan 5,5 (18’st Makengo 6), Pereyra 6 (35’st Forestieri 6); Pussetto 6,5, Okaka 5 (25’st Lasagna 6), Deulofeu 6 (25’st Ouwjean 6). A disp: Scuffet, Gasparini, Bonifazi, Nuytink, Ouwjean, Zeegelaar, Ter Avest, Makengo, Forestieri, Nestorovski, Molina, Lasagna. All: Gotti 6.
MILAN (4-2-3-1): G. Donnarumma 6; Calabria 6,5 (25’st Dalot 6), Kjær 5,5, Romagnoli 5, Hernández 5,5; Bennacer 5,5 (11’st Tonali 6), Kessie 6,5; Saelemaekers 6 (11’st Diaz 6,5), Çalhanoğlu 5,5 (42’st Krunic sv), Leão 5,5 (25’st Rebic 6); Ibrahimović 7,5. A disp: Tatarusanu, A.Donnarumma, Kalulu, Dalot, Duarte, Conti, Tonali, Krunic, Diaz, Maldini, Rebic, Hauge. All: Pioli 6.
Arbitro: Di Bello
Marcatori: 18’pt Kessie, 2’st De Paul, 38’st Ibrahimovic
Ammoniti: Hernandez, Donnarumma (M), Becao, Arslan (U)
Espulsi:
LE STATISTICHE DI OPTA
Solo in tre occasioni, nell’era dei tre punti a vittoria (dal 1994/95), un giocatore del Milan ha segnato in sei partite di fila in Serie A: Andriy Shevchenko (nel 2001) e Zlatan Ibrahimovic (striscia in corso e anche nel 2012).
In precedenza, nell’era dei tre punti a vittoria, solo nel 1995/96 (con Fabio Capello) e nel 2003/04 (con Carlo Ancelotti) il Milan aveva vinto cinque delle prime sei gare stagionali di Serie A.
Il Milan va a segno da 26 partite di campionato (61 reti nel periodo), nella sua storia in Serie A solo due volte ha registrato una striscia più lunga di gare in gol: 27 nel 1949 e 29 nel 1973.
A partire dal suo ritorno al Milan lo scorso gennaio, Zlatan Ibrahimovic ha preso parte a 23 reti in 22 partite di Serie A (17 gol e 6 assist).
A partire dalla ripresa del campionato a giugno, Zlatan Ibrahimovic è il giocatore che ha preso parte a più gol in Serie A: 19 (14 reti e 5 assist).
A partire dal suo arrivo al Milan (dal 2017/18) nessun giocatore rossonero ha segnato più di Franck Kessié in Serie A (18 gol, al pari di Hakan Calhanoglu).
Il Milan è l’unica squadra ad aver segnato il primo gol della partita in tutti gli incontri disputati finora in questa Serie A.
Rodrigo de Paul ha trasformato in gol otto degli 11 rigori calciati in Serie A; sei gol su sei tiri dal dischetto in match casalinghi.
L’Udinese non riceveva un rigore a favore da 49 match in campionato - già striscia record da quando Opta raccoglie il dato in Serie A (dal 2005/06).
Gol in tutte le ultime 6 gare di A (10 reti) eguagliando se stesso nel 2012 e Sheva nel 2001