Un'ora di sofferenza, poi la Juventus dilaga. Primo tempo inchiodato sull'1-1 con Pobega che risponde a Morata. Ma poi c'è Ronaldo, che finalmente rientra e la risolve quasi subito in collaborazione con il Morata (superba prestazione dello spagnolo), prima del 3-1 di Rabiot che chiude il discorso e prima del rigore del 4-1 guadagnato da un Chiesa intermittente e trasformato ancora da Ronaldo per la sua doppietta.
LA PARTITA
Continua la peregrinazione di Pirlo attraverso gli schemi di gioco, alla ricerca dell'assetto più consono. Compare un centrocampista in più, nella fattispecie McKennie, con un ritorno al 3-5-2 e la rinuncia a Kulusevski. Ennesima correzione in corsa, anche se fin dai primi minuti è abbastanza evidente come più che un rimescolamento dei numeri, a questa Juve serva un cambio di atteggiamento. Finora era mancate la furia ed erano mancati gli strappi. Ma stavolta Pirlo si fa sentire, costantemente. Se è vero che i primi minuti vivono su qualche spunto di Cuadrado a destra e su qualche ticchettìo in punta di piedi tra Morata e Dybala, la Juve prende possesso del campo con il passare dei minuti. Così, nonostante la bravura di Vincenzo Italiano e la disposizione intelligente dello Spezia, la differenza tecnica è palese e proprio grazie a essa arriva il vantaggio della Juve, partito da Danilo e rifinito da McKennie per Morata che stavolta, quasi incredulo, non è in fuorigioco. C'è però bisogno del Var per regalargli la fine di un incubo.
C'è una curiosa inversione di tendenza rispetto al recente passato. Se Pirlo finora si era lamentato di "dover prendere uno schiaffo per reagire", stavolta la sua squadra molla uno schiaffo e poi perde impeto, butta via diverse potenziali occasioni sbagliando l'ultimo passaggio, Morata ovviamente non può esimersi dal farsi annullare un gol per fuorigioco, però a un certo punto Pirlo si accorge che qualcosa non funziona nella fase difensiva della sua squadra. In una delle primissime ripartenze dello Spezia, i tre della terza linea sarebbero anche posizionati bene sul perimetro dell'area, e forse è proprio questo il punto: piazzati bene, ma fermi. Danilo sta lì a guardare l'inserimento di Bartolomei, il resto della difesa segue solo con lo sguardo Pobega che arriva e che la butta dentro un po' per bravura e un po' per fortuna.
Una Juve da lavori in corso e che a qualche piccolo progresso in un settore contrappone sempre qualche passo indietro da un'altra parte. Lo Spezia non è il Barcellona e non può avere lo stesso impatto, ma se il trio Verde-Nzola-Farias riesce a mettere in difficoltà lo schieramento a tre ideato da Pirlo, se gli inserimenti dei centrocampisti portano al massimo risultato, va da sè che il lavoro di Pirlo è ancora in una fase molto abbozzata e necessita di percorrere strade diverse. La squadra di Italiano invece trasuda umiltà e sacrificio in ogni sua espressione, valorizza oltre ogni aspettativa delle individualità che autonomamente non lascerebbero segni tangibili.
Ma poi c'è CR7 e c'è il famosissimo schema "palla a Ronaldo e tutti ad abbracciarlo", quello che alla Juve riesce quasi sempre. Juve sbadigliante nella prima manciata di minuti della ripresa, Juve spietata nei primi tre minuti della presenza di Ronaldo. Entra al posto di un incupito Dybala, tocca tre palloni facendo quello che deve fare, poi fa un cenno con lo sguardo e Morata e gli fa capire dove vuole il pallone, proprio nel punto in cui Provedel è poco più di un birillo. ma anche questa doppia svolta (ritorno del top player e gol del vantaggio) non dà la scossa giusta alla Juventus, che si salva al 19' grazie a una parata di Buffon e a un fuorigioco di Agudelo, che segna sulla respinta ma non vale.
Correre dietro a quelli della Juve costa fatica e non si può pretendere che lo Spezia ce la faccia per 90 minuti senza soste. Ma soprattutto la Juve ha una potenza di fuoco in panchina che può ribaltare tutto in qualsiasi momento. Così quando Pirlo butta dentro Rabiot e Ramsey è inevitabile che l'impatto fisico e atletico sulla gara sia pesante. Poco più di un'ora di gioco alle spalle e lo Spezia deve dire addio a un sogno. Rabiot fresco come una rosa sceglie il centesimo di secondo giusto per scattare, davanti a Provedel è un gioco da ragazzi segnare il gol del 3-1 che chiude tutto. O meglio chiuderebbe tutto se finalmente Chiesa non trovasse lo spunto giusto per andare a conquistarsi il rigore poi trasformato da Ronaldo per il 4-1. A questo punto lo Spezia non ha più energia per pensare a una reazione. Sono bastati sprazzi di vera Juve.
LE PAGELLE
Morata 7,5 - C'è sempre là davanti, per andare a concludere o per triangolare con i compagni di squadra. Segna il gol dell'1-0 salvato dal Var (questione di centimetri), ma ovviamente se ne vede annullare uno sempre via Var. Ma quello che impressiona di più nel corso della sua partita è la progressione "Ronaldo style" alla fine del primo tempo, con assist che McKennie non sfrutta per un miracolo di Chabot. Poi l'assist vero per il 2-1 di Ronaldo è perfetto.
McKennie 6,5 - Schierato titolare in maniera abbastanza sorprendente, spalanca nuove prospettive a Pirlo. Sa muoversi molto bene negli spazi, ha i tempi giusti nelle giocate come in occasione del gol dell'1-0 di Morata quando una buona percentuale dei meriti spetta proprio a lui.
Dybala 5 - In pura teoria viene messo delle condizioni ideali per dare il meglio si sè stesso. Seconda punta, libero di muoversi in armonia con Morata e di allontanarsi a suo piacimento dai sedici metri avversari. Qualche giocata riesce (quasi), qualche altra scelta è azzardata e in generale non è ancora il Dybala decisivo che ci si ricorda. Per ora è uno dei misteri di questa squadra.
Pobega 6,5 - Sceglie il momento migliore per presentarsi all'appuntamento con il primo gol in serie A. Dimostra grande personalità nel modo di presentarsi in area avversaria, ma anche nei movimenti che svolge all'interno del sistema di Italiano.
Chiesa 6 - Esterno a tutto campo, non è esattamente il ruolo che ne valorizza le caratteristiche, soprattutto come in questo caso quando viene schierato a sinistra e ingaggia un duello a parte con Ferrer e Verde, non sempre vincente. Anzi. Però nel secondo tempo si guadagna il rigore.
Arthur 5,5 - Chissà quando potremo vedere davvero quanto vale veramente questo ragazzo, arrivato da Barcellona per apportare personalità nella zona nevralgica e che per il momento non ha ancora messo in campo quello di cui è capace.
Ronaldo 7,5 - Nemmeno il Covid è riuscito a indebolirlo. L'ingresso in campo è stato devastante, subito un paio di giocate di livello, poi il gol del 2-1 con una semplicità disarmante sull'assist di Morata. Poi il rigore del 4-1 con il cucchiaio. Vero che a quel punto lo Spezia non ne aveva più, però accidenti che rientro.
Rabiot 6,5 - Una delle prime palle toccate è quella che dà l'indirizzo finale alla partita, con il gol del 3-1 che toglie le ultime speranze allo Spezia.
IL TABELLINO
SPEZIA-JUVENTUS 1-4
Spezia (4-3-3): Provedel 6; Ferrer 5,5, Terzi 6 (43' st Ismaili sv), Chabot 6 (28' st Dell'Orco 5,5), Bastoni 6; Bartolomei 6, Ricci 6, Pobega 6,5 (28' st Estevez 5,5); Verde 6 (1' st Agudelo 5,5), Nzola 5, Farias 5,5 (28' st Gyasi 5,5). All.: Italiano 6. A disp.: Rafael, Krapikas, Vignali, Agoumè, Mora, Piccoli, , Marchizza, Deiola.
Juventus (3-5-2): Buffon 6,5; Demiral 6, Bonucci 6 (32' st Frabotta 6), Danilo 5,5; Cuadrado 6,5, McKennie 6,5 (17' st Ramsey 6), Arthur 5,5, Bentancur 6 (17' st Rabiot 6,5), Chiesa 6; Morata 7,5 (32' st Kulusevski 6), Dybala 5 (11' st Ronaldo 7,5). All.: Pirlo 6,5. A disp.: Szczesny, Pinsoglio, Bernardeschi, Portanova, Vrioni.
Arbitro: Abisso
Marcatori: 15' pt Morata (J), 32' pt Pobega (S), 14' st Ronaldo (J), 22' st Rabiot (J), 37' st Ronaldo rig. (J)
Ammoniti: Chabot (S), Rabiot (J), Bartolomei (S), Estevez (S)
Espulsi: nessuno
LE STATISTICHE
La Juventus non vinceva una partita di Serie A in trasferta con almeno tre gol di scarto da febbraio 2019 (0-3 con il Sassuolo in quel caso) e non segnava almeno 4 gol in una trasferta di Serie A da aprile 2018 contro il Benevento.
La Juventus non segnava 3 gol con giocatori subentrati dalla panchina in Serie A dal dicembre 2012 contro il Cagliari.
Cristiano Ronaldo non segnava una doppietta subentrando dalla panchina dal dicembre 2006 (Man United vs Wigan). Questa é la sua seconda doppietta da subentrato in carrier tra club e Nazionale.
Cristiano Ronaldo due volte é subentrato in Serie A e in entrambe le occasioni ha segnato (contro l'Atalanta a dicembre 2018 e oggi).
Tra Serie A e Liga Cristiano Ronaldo ha sin qui segnato a 53 delle 55 squadre affrontate – solo contro Leganés (un match) e Chievo (due) il portoghese non ha trovato la rete.
Ronaldo ha segnato 126 secondi dopo il suo ingresso in campo: é il suo secondo gol piú veloce in A (dopo quello con la Samp al minuto 2 nel dicembre 2018).
Da quando é tornato alla Juventus, Alvaro Morata ha partecipato attivamente a 6 delle 10 reti segnate dalla Juventus in tutte le competizioni: quattro gol e due assist.
Álvaro Morata ha segnato il 35% delle sue reti in Serie A contro squadre neopromosse (6/17).
Era da ottobre 2015 contro il Bologna che Morata non segnava un gol e faceva un assist nella stessa gara di Serie A.
La Juventus ha fatto un solo clean sheet nelle ultime 16 trasferte di Serie A (27 gol incassati in totale).
Pobega ha segnato il suo primo gol in Serie A nella sua quinta presenza: nella scorsa Serie B aveva partecipato a 4 gol nelle prime 5 presenze (2 gol e 2 assist).
Presenza numero 651 in Serie A per Gianluigi Buffon: lo Spezia é la 47esima squadra differente che incontra nel massimo campionato (contro 44 ha vinto almeno una volta).
Solo Svanberg e Damsgaard sono piú giovani di Weston McKennie tra i centrocampisti che hanno servito almeno un assist in questo campionato.
Secondo gol in A per Rabiot: in totale questo é solo il secondo centro in carriera da subentrato dopo quello al Guingamp nell'agosto 2013.