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Asl e convocazioni, Marotta: "Se è così, boicottiamo le nazionali: dico sul serio"

L'ad dell'Inter rincara la dose sulla differenza di gestione dei convocati per le nazionali tra Asl di diverse regioni

Beppe Marotta non nasconde il suo disappunto per la questione delle convocazioni in nazionale, ormai gestita dalle Asl, che hanno bloccato i calciatori di Roma, Lazio e Fiorentina, e minaccia pesanti ritorsioni. "Se davanti a un caso di positività questa è la gestione complessiva della situazione, allora dico 'boicottiamo le nazionali' - ha detto alla Gazzetta - Sì, lo dico sul serio. Qui ne va della credibilità del sistema".

L'amministratore delegato nerazzurro ribadisce l'appello al Governo. "Il calcio deve andare avanti, fa comodo a tutti. E allora il Governo ci dia una mano. E fissi regole certe - ha aggiunto -. Se dovesse servire un momento di stop, propongo di fermarci tutti per 15 giorni, fissare un regolamento chiaro e uguale per tutti, e poi si riparta. Questa è una brutta figura per tutto il calcio italiano".

Il dirigente dell'Inter già nella serata di domenica non aveva nascosto un certo disappunto per la mancata uniformità delle decisioni delle Asl nazionali. Se da un lato, infatti, le rispettive Asl di competenza, quella della regione Lazio e quella della regione Toscana, hanno deciso di non autorizzare gli spostamenti dei calciatori di Roma, Lazio e Fiorentina per via delle recenti positività, dall'altro quella milanese milanese ha risposto come già fatto un mese fa con il Milan: via libera, a patto che i trasferimenti siano privati.  "Questa situazione è iniqua, siamo rammaricati: invochiamo l’intervento del ministero dello sport. Così i campionati vengono alterati - l'allarme lanciato al telefono con l'Ansa -  È assurdo che le Asl si comportino in modo diverso da Roma 1 o Roma 2, o da Milano a Firenze - ha aggiunto Marotta - Fermo restando che ci sono i protocolli rigidi e che giustamente tutti dobbiamo rispettarli, c'è la zona d'ombra nella mancanza di centralità di questa gestione: e ogni Asl diventa centrale nella gestione dei club. Diventa ancor più di rilievo il mio allarme di qualche giorno fa, con la richiesta di ridurre gli impegni delle nazionali".