In attesa dei risultati delle contro-analisi sui tamponi effettuati dalla Lazio prima della gara contro la Juve, continuano gli approfondimenti relativi all'inchiesta sportiva sulla corretta applicazione del protocollo Covid da parte del club di Lotito. Il responsabile medico della Lazio Ivo Pulcini e il medico sociale biancoceleste Fabio Rodia sono stati sentiti dalla procura federale della Figc. Al centro dell'audizione, durata meno di due ore, proprio le misure adottate dalla società dopo i casi di positività nel gruppo squadra.
I due responsabili sanitari sono stati ascoltati in presenza da due sostituiti procuratori seguiti dall'avvocato della Lazio Gian Michele Gentile, mentre in remoto era collegato il procuratore federale Giuseppe Chinè. "Siamo tranquilli, abbiamo chiarito un sacco di cose, procedure e prodotto documenti", ha dichiarato lil legale del club biancoceleste.
"E' stato un colloquio illustrativo da parte dei due medici su quella che è stata la gestione della vicenda della Lazio - ha spiegato l'avvocato Gentuile -. Abbiamo documentato tutto quello che c'era da documentare, anche perché avevamo sentito parlare di problemi di comunicazioni con le Asl e tutto è stato chiarito". "Rodia si è occupato di tutta la gestione dei tamponi, Pulcini dei rapporti con la Asl sugli adempimenti amministrativi - ha proseguito -. Hanno dato una spiegazione, rispondendo a tutte le osservazioni e ai chiarimenti. Documenti e dati oggettivi alla mano".
Il caos attorno ai tamponi in casa Lazio era nato dopo la partita di Champions League contro il Bruges del 28 ottobre, ed è salito alla ribalta dopo la vittoria dei biancocelesti a Torino. In quella gara, a segno andò anche Ciro Immobile, pochi giorni dopo lo stop imposto al bomber azzurro dal SynLab della Uefa per una positività al gene 'N' al tampone effettuato prima della trasferta europea. Cosa che poi si è ripetuta prima della trasferta di San Pietroburgo della settimana successiva. "Il Torino non è stato nemmeno nominato - ha spiegato l'avvocato Gentile -. Si è parlato solo di Bruges e Zenit. "Non c''è chiarezza scientifica per quanto riguarda i tamponi, non c'è chiarezza sui risultati dei tamponi e i tamponi cambiano a seconda del modo in cui vengono eseguiti", ha aggiunto.
"Il protocollo Figc? Non entro nel merito del medico. Qui abbiamo un medico che ha detto una cosa e un altro che ne ha detta un'altra", ha continuato il legale riferendosi alla discordanza tra esiti dei tamponi tra il SynLab della Uefa e il Campus Biomedico di Roma, e i tamponi eseguiti dal laboratorio di Avellino 'Futura Diagnostica' al centro delle indagini penali svolte dalla Procura di Avellino.
La stessa che oggi ha disposto anche l'acquisizione delle controanalisi dei sette tamponi eseguiti su calciatori e staff della Lazio riprocessati dal laboratorio Merigen di Napoli il 7 novembre alla vigilia della partita con la Juve. Il giorno dopo i controversi esiti dei test risultati tutti negativi ad Avellino, mentre per il Biocampus di Roma erano emerse le positività di Immobile, Strakosha e Leiva. Le nuove analisi effettuate a Napoli confermarono la negatività del test per Leiva e Strakosha rilevando invece una debole positività di Ciro Immobile.
Ora si attende di capire come intenderà procedere la procura federale, che potrebbe disporre il deferimento della Lazio per mancato rispetto del protocollo, archiviare, oppure attendere gli esiti dell'inchiesta di Avellino. Su quest'ultimo punto il legale della Lazio però non ha dubbi: "La premessa di Chine' oggi è stata: di quello che sta facendo Avellino non ci occupiamo. Non abbiamo competenza e mezzi. Parliamo solo sul rispetto del protocollo".