La Liga fa i conti con la crisi economica legata alla pandemia di Covid-19. Il massimo campionato spagnolo ha infatti presentato il nuovo prospetto di salary cap per la stagione 2020/21, dal quale emerge un maxi taglio degli stipendi (oltre 500 milioni complessivi) che andrà a colpire soprattutto i club più ricchi: il monte ingaggi del Barcellona avrà un tetto di 382 milioni di euro contro i 656 del 2019/20 (-42%), quello del Real Madrid di 468 milioni contro i 641 della passata stagione (-27%). Una vera e propria stangata per due delle società più prestigiose del calcio globale.
Il salary cap era stato introdotto nelle passate stagioni con l'obiettivo di mettere un tetto alle spese per gli stipendi ed è strettamente vincolato agli introiti, sia quelli derivanti da diritti televisivi, marketing e botteghino, sia quelli relativi alle cessioni dei calciatori. Tutte voci che hanno sofferto particolarmente nell'anno del Covid.
L'impatto della crisi ha dunque portato ad abbassare drasticamente i limiti salariali, con ripercussioni pesanti sui guadagni dei calciatori, che dovranno subire un drastico ridimensionamento. Il Barcellona, in particolare, ha recentemente avviato i colloqui con i suoi giocatori per ridurre i loro stipendi del 30%: solo dalla rosa della prima squadra, infatti, il club catalano deve riuscire a risparmiare circa 190 milioni di euro per poter rientrare nei parametri.
Un taglio simile a quello dei cugini del Real è stato imposto all'Atletico Madrid, che passerà da 348 a 252 milioni di monte ingaggi (-28%). In lieve controtendenza, invece, il Siviglia, vincitore dell'ultima Europa League, che passerà da un limite di 185,1 a un limite di 185,7 milioni di euro. Più margine anche per le squadre approdate nella seconda competizione europea in questa stagione: Villareal (da 108 a 145 milioni), Real Sociedad (da 81 a 101 milioni) e Granada (da 35 a 56 milioni),