MOTOGP

Il Mondiale delle occasioni perdute: Yamaha MotoGP, si salva solo Morbidelli

Vinales e Quartararo da rivedere, Rossi non giudicabile, Morbidelli da incorniciare: sarà l'italobrasiliano la "punta" Yamaha per il Mondiale 2021?

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Per sua stessa ammissione ha iniziato il Mondiale da... quarta ruota del "carro" Yamaha ma il Mondiale pandemico Franco Morbidelli lo ha concluso da vicecampione, con una seconda parte di stagione da protagonista assoluto mentre i suoi tre compagni di marca si arenavano nelle secche di una crisi Yamaha che ha cancellato le speranze iridate di Maverick Vinales e Fabio Quartararo e reso più malinconico del necessario l'addio di Valentino Rossi al team factory.

La classifica finale parla chiaro: sette vittorie per la Yamaha, tre per KTM, due a testa per Suzuki e Ducati. Eppure il team gestito in pista da Davide Brivio ha portato a casa il titolo Piloti e quello riservato ai team, la Casa di Borgo Panigale ha vinto tra i Costruttori e quella austriaca ha rappresentato la sorpresa - positiva - del 2020. Insomma, i conti non tornano, dalle parti di Iwata. Nel vero senso del termine, visto che i cinquanta punti di penalizzazione rimediati per il "caso motori" di inizio stagione hanno appunto spianato la strada al titolo Costruttori ai rivali. 

Con la sola eccezione di Franco Morbidelli però (e lasciando per un attimo da parte il "Dottore"), ad impedire alla Yamaha di portare una sfida più incisiva nella caccia al titolo, dentro una stagione che - con Marc Marquez fuori gioco da subito - offriva un'occasione imperdibile, sono stati i passaggi a vuoto di Fabio Quartararo e Maverick Vinales. L'uno-due fotocopia del doppio appuntamento d'inizio stagione a Jerez de la Frontera (proprio il contesto del caso motori di cui sopra...) aveva illusoriamente incanalato il primo pronostico su una sfida tra lo spagnolo ed il francese. Né l'uno né l'altro però hanno poi trovato la continuità necessaria per portare avanti e casomai a termine la missione: Maverick centrando un solo successo (Misano-bis) il "Diablo" ritrovando i suoi "winning ways" di inizio stagione solo nel successivo appuntamento di Barcellona, per poi perdere di nuovo la via maestra che - parallelamente - il suo compagno di colori Morbidelli infilava con decisione. 

Guardandola in prospettiva, che è poi l'unica cosa sensata da fare a questo punto, ed anche un po' provocatoriamente, la formazione Petronas 2021 (Morbidelli-Rossi) appare se non  più forte, quantomeno più "dinamica" di quella factory che propone il duo Vinales-Quartararo. Questi ultimi hanno mostrato quest'anno "vuoti di memoria" preoccupanti e  la sensazione strisciante è quella che - l'anno prossimo appunto - il team ufficiale non abbia al suo interno un punto di riferimento certo ed imprescindibile. Quello che invece il team Petronas Srt ha già trovato nel nostro Morbidelli: il che è sorprendente (ed anche un po' scioccante) pensando che l'altra M1 "satellite" sarà nelle mani del campione che incarna la storia stessa della MotoGP moderna, anche se non di quella contemporanea). Scioccante ma vero, dimostrato dai fatti e dalla classifica finale di un Mondiale che ha visto Morbidelli chiudere da vicecampione, con Vinales e Quartararo via via risucchiati verso la sesta e l'ottava casella e Rossi mestamente quindicesimo: come Morbidelli ma nel neanche troppo lontano 2018, alla sua stagione d'esordio nella MotoGP (sulla Honda) all'indomani della conquista del titolo Moto2.

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