Dopo la vittoria in rimonta col Ferencvaros Andrea Pirlo analizza la gara con freddezza senza nascondere i problemi mostrati dalla Juve. "L’obiettivo era quello di entrare con un altro atteggiamento - ha spiegato -. Quando si giocano queste partite che apparentemente sembrano semplici, si può andare incontro a delle difficoltà e così è stato stasera. Siamo stati troppo superficiali e poi abbiamo dovuto rincorrere". "Dybala? Non ha fatto benissimo, ma è in crescita", ha aggiunto.
"Paulo viene da un periodo di inattività - ha proseguito Pirlo -. Ha preso antibiotici per settimane ed è normale gli occorra un po' più di tempo. Ma deve andare oltre la sua soglia per recuperare". Poi ancora qualche considerazione sulla prestazione: "Non abbiamo fatto una pressione veemente, dopo molte partite è anche normale non avere la stessa intensità. L'importante era non sfilacciarsi, e nella ripresa ci siamo rimessi a posto un po'". "Loro sono venuti a fare la loro partita - ha continuato il tecnico bianconero -. Sono una squadra che prova a giocare, ti portano ad attaccare la loro linea, ma devi farlo nel momento giusto. Quando l'abbiamo fatto siamo sempre riusciti ad andare in porta".
I problemi maggiori la Juve li ha mostrati in fase di impostazione in mediana. "Arthur? Oggi si è intestardito a portare più la palla rispetto ad altre partite, a cercare la soluzione più diretta internamente quando invece doveva allargare il campo - ha spiegato Pirlo -. Sta crescendo a livello fisico, da quel punto di vista non ha demeritato, ma bisognava aprire di più in gioco questa sera".
Buona invece la prova di De Ligt: "Il suo è un ritorno importante: è un campione in tutti i sensi, sia a livello tecnico che umano". "È un capitano già a vent'anni - ha aggiunto Pirlo -. Ci consente di essere più aggressivi, ma anche in impostazione può dare una mano. Ci consente di tenere la squadra corta e di essere aggressivi". Infine qualche parola sui giocatori entrati nella ripresa: "Mi aspettavo di più dai cambi. Noi dovevamo cercare di muovere la palla da una parte all'altra, ma il ritmo non era alto e per loro era più semplice scalare".