Il giorno dopo i funerali in forma privata di Diego Armando Maradona il mondo prova a ripartire, soprattutto in Argentina e a Napoli, i luoghi più segnati dalla scomparsa del Pibe de Oro. La famiglia non ha ancora fatto sentire la sua voce, ma intanto si susseguono le iniziative per ricordare il grande 10.
Gli aggiornamenti della giornata live
DIEGO JR.: "ACCANTO A TE MI SENTIVO INVINCIBILE"
"Quanto ero felice con te ... non potevi nemmeno immaginarlo, solo guardandoti accanto a me mi sentivo invincibile !!!!": comincia così il post su Instagram di Diego junior, il figlio napoletano di Diego Armando Maradona - riconosciuto dopo una lunga battaglia legale - a corredo di una foto che lo ritrae con il papà che lo bacia. "Quanto mi mancherà questo abbraccio mia vita, né puoi nemmeno lontanamente immaginare quanto mi mancherà sedermi con te a guardare una partita del nostro amato Napoli!! - le parole di Diego junior - E i miei figli? Come faranno a meno di un nonno così affettuoso? Ti prometto che saranno sempre dalla tua parte, che ti difenderanno sempre e che si gonfieranno sempre il petto parlando del nonno!" "Capitano del mio cuore non morirai mai perché ti amerò fino all'ultimo respiro che avrò!! - scrive ancora Diego junior - Aspettami e trovami quando sarà il mio momento perché ti ho sempre voluto al mio fianco perché un figlio accanto a un padre non ha paura di niente! Buon viaggio 10 del mio cuore !! Ti amo".
LA FIGLIA DALMA: "TI DIFENDERO' TUTTA LA VITA"
"Ti amerò e ti difenderò tutta la vita. Mi manchi già pa'". Sono le parole che Dalma, la prima figlia di Diego Armando Maradona e Claudia Villafane, dedica a suo padre, attraverso un lungo post su Instagram con una foto che la ritrae bambina con il papà. "Ho messo insieme i miei pezzi e non riesco a immaginare come sarà la mia vita senza di te ... NON POSSO ... - scrive - Ma eccomi qui con il miglior marito del mondo e una figlia che mi costringerà ad andare avanti! La vita è un po' così a presto! Ti porto le margherite per decorare i tuoi calzini da giocatore e per favore guardami di nuovo con quell'amore che vedi nella foto! Ti amerò per sempre"
WEAH: "ABBIAMO PERSO UNA LEGGENDA E UN'ICONA"
"Abbiamo perso una leggenda e un'icona". Inizia così il messaggio di cordoglio del presidente della Liberia ed ex campione di calcio, George Weah, che ricorda Diego Armando Maradona via Twitter. "A nome del governo e del popolo della Liberia e a mio nome, desidero porgere le piu' sentite condoglianze alla famiglia, al popolo argentino e a tutti gli amanti del bellissimo gioco 1/8del calcio 3/8 per la morte del Grande Diego Maradona. La sua straordinaria storia di ragazzo che si è liberato dal giogo della povertà e ha usato la sua maestria nel calcio per portare gioia, ha ispirato milioni di persone. Possa la sua anima riposare in una pace perpetua", ha concluso. L'attuale presidente della Liberia è stato uno dei più grandi calciatori africani di tutti i tempi. Weah ha infatti vinto nel 1995 il titolo di Fifa Player of the Year e il Pallone d'oro, primo calciatore non europeo a vedersi attribuito il premio l'anno in cui giocava nel Milan.
SIMEONE: "FORTUNATO A POTER GIOCARE CON LUI"
"Ho avuto la fortuna di poter giocare con lui. Sapeva sempre tutto, gli chiedevi la formazione di qualsiasi squadra e lui conosceva tutti i calciatori". L'allenatore dell'Atletico Madrid Diego Simeone ha ricordato così Diego Maradona, che con il 'Cholo' ha condiviso lo spogliatoio nella nazionale argentina e durante la stagione 1992-93 al Siviglia. "Quando avevamo 8-9 anni, Maradona giocava già nella prima divisione argentina, volevamo tutti essere come lui", ha spiegato Simeone in conferenza stampa. "La sua perdita ha causato un enorme dolore a un paese che si identifica con un uomo che ci ha regalato emozioni che superano qualsiasi cosa ci sia accaduta dallo sport",
LIGUE 1: GIOCATORI IN CAMPO A FORMARE UNA "M"
I giocatori di Ligue 1 e Ligue 2, i due massimi campionati in Francia, renderanno omaggio a Diego Maradona nel weekend entrando in campo su una musica che ricordera' el Pibe de Oro e disponendosi sul terreno di gioco in modo da formare una grande M durante il minuto di raccoglimento.
GASCOIGNE A SHILTON: "QUEL GOL TI HA RESO FAMOSO"
"Diego e' stata un'icona del calcio, e' stato un privilegio giocare contro di lui in amichevole quando ero alla Lazio. Molta gente continua a tirare fuori la mano di Dio... ma la realta', caro Shilton, e' che senza quel gol di Maradona nessuno ti ricorderebbe". Paul Gascoigne, ex centrocampista biancoceleste e della Nazionale inglese, ha tirato la stoccata sorridendo, durante il programma tv 'Good Morning Britain', ma Peter Shilton ha faticato qualche secondo a riprendersi e rispondere, altrettanto sorridente: "Grazie Gazza, ma poi ho giocato per altri 20 anni...".
LAPO ELKANN: "DIEGO GENEROSO E BUONO"
A Verissimo, in onda domani alle 16 su Canale 5, Lapo Elkann ricorda commosso il suo amico Diego Armando Maradona, scomparso mercoledi': "Era un amico vero, con un cuore immenso. Era quasi un fratello per me. Diego ha combattuto in un mondo molto complicato. Aveva delle qualita' umane pazzesche e va ricordato per le sue grandi doti, che andavano oltre quelle calcistiche. È stato il piu' grande calciatore della storia, ma Maradona per me - aggiunge - era una persona generosa, con una grandissima bonta' d'animo, sempre pronto ad aiutare i piu' fragili e i piu' deboli. La sua scomparsa e' una delle piu' grandi perdite per tantissimi di noi". Lapo paragona gli errori comuni commessi da lui e dal fenomeno argentino: "È come se fossi morto io perche' quello che e' successo a lui poteva succedere a me. Le battaglie che ha combattuto lui, le sofferenze che ha provato per via delle dipendenze sono le stesse che ho provato anch'io e che affrontano milioni di persone. Hanno ironizzato spesso sul web su noi due ma io ero orgoglioso e onorato di essere affiancato a Diego perche' era un uomo che generava luce, passione e amore per tutti. Lui veniva dal nulla a differenza mia, ma in comune avevamo i vuoti che combattevamo e colmavamo con le sostanze".
LA PROSSIMA SETTIMANA L'INTITOLAZIONE DEL SAN PAOLO
"Diego Armando Maradona e' la persona unica che ha saputo unire i napoletani di tutto il mondo,m attraverso il riscatto di una terra. Indimenticabile, immortale con le sue gesta. Lo ricorderemo anche per le sue fragilita', che stava vicino agli ultimi. La settimana prossima intitoleremo formalmente lo stadio San Paolo a Diego Armando Maradona". Lo ha annunciato il sindaco di Napoli Luigi De Magistris a Radio Punto Nuovo.
KLOPP: "AVREMMO POTUTO AIUTARLO DA VIVO"
La vita di Diego Maradona riassume bene alti e bassi di un calciatore di fama mondiale. E' il pensiero di Jürgen Klopp, che si e' anche chiesto, con rimpianto, se non sarebbe stato possibile fare di piu' per lui mentre era in vita, per aiutarlo a combattere i suoi demoni.. Il tecnico del Liverpool ritiene che tutto questo amore dimostrato dopo la morte avrebbe potuto aiutare Maradona a prevenire tutti i suoi eccessi quando era ancora in vita. "La sua vita mostra quanto puo' essere bello quando sei un calciatore di livello mondiale e quanto tutto puo' pero' anche essere difficile", ha detto Klopp. "L'ho incontrato una volta e, per un giocatore del mio livello, e' stato come incontrare il Papa. E' stato davvero speciale", ha ricordato. "Manchera' al calcio, mi manchera'. E quando assisto alle reazioni causate dalla sua scomparsa in giro per il mondo, mi dico che se gli avessimo dimostrato il nostro amore quando era ancora con noi, senza provare a fare un selfie, ma solo mostrandogli il rispetto che meritava, penso che avremmo potuto aiutarlo".
TOTTI: "NON E' MORTO, E' QUI CON NOI"
A Verissimo, in onda domani alle 16 su Canale 5, Francesco Totti ricorda Diego Armando Maradona, scomparso mercoledi' all'eta' di 60 anni: "Lui e' ancora qui con noi. Le emozioni che ci ha lasciato sono irripetibili. Avevo un bellissimo rapporto con Diego. Fuori dal terreno di gioco era una persona straordinaria mentre in campo era il calcio, era inimitabile. Neanche alla Playstation si puo' copiare quello che faceva lui. Lo voglio ricordare cosi', e' come se non fosse mai morto, rimarra' qui sulla Terra perche' era diverso da tutti gli altri".A Silvia Toffanin, l'ex capitano giallorosso rivela un aneddoto sul Pibe de Oro legato al giorno del suo addio al calcio: "Quando ho smesso di giocare Maradona e' stato il primo a chiamarmi per darmi sostegno e per dirmi di stare tranquillo. È stato un gesto che portero' sempre con me". Se si dovesse organizzare una partita in suo onore, Totti risponderebbe sicuramente presente: "Se mi dovessero chiamare accetterei subito la convocazione". Sul mondo del calcio che in questi mesi sta andando avanti senza tifosi, Francesco dichiara: "Con gli stadi vuoti non e' piu' calcio, e' uno sport diverso e dalla televisione non ti appassiona piu' come prima. Speriamo si possa tornare alla normalita' il prima possibile". Infine, su che tipo di Natale sara' per lui il prossimo, l'ex calciatore confida: "Spero di passarlo in famiglia, ma sara' un Natale diverso. Purtroppo non sara' come gli altri perche' poco tempo fa ho perso mio padre".
IL MANAGER CECI: "DIEGO SI E' LASCIATO MORIRE"
Stefano Ceci, l'amico manager di Diego Maradona, ha provato a spiegare chi era il Pibe de Oro. "E' stata aperta un'indagine sulla morte di Diego. Oggi si punta il dito su ciò che si sarebbe potuto fare. Ma è un concetto che va esteso alla sua vita intera. Diego è sempre stato solo: hanno pensato solo a Maradona. Diego era stanco, si è lasciato morire. Non voleva più vivere. Diego ha smesso di essere Diego quando ha compiuto 17 anni: da quando è diventato Maradona, è rimasto da solo. Ho vissuto gli ultimi 20 anni con Diego. Maradona era difficilissimo da gestire. Diego - inteso come persona - era fragile, umile. Porto con me tantissimi ricordi. Negli ultimi mesi, Diego era davvero stanco. Vedevo che qualcosa non andava più come prima. Fino a due anni fa, a Dubai giocava a calcio e a padel una volta a settimana. Era attivo a livello fisico. Ha visto che stava perdendo anche l'amore di Rocio: anche per questo poi si è lasciato andare fisicamente e mentalmente. Il caos familiare girava intorno a Diego, che non ha mai avuto pace totale. Anche da morto, adesso, continueranno ad accapigliarsi. Almeno adesso Diego sta con le persone che amava di più: la mamma ed il papà. Adesso, Diego è in pace", ha detto.
LE INIZIATIVE DELLA SERIE A: LUTTO AL BRACCIO, 1' DI SILENZIO E OMAGGIO AL 10'
Immagini proiettate sui maxischermi, un minuto di silenzio, il lutto al braccio, la commemorazione al 10' e un riscaldamento sulle note di 'Live is life'. Sono queste le iniziative volute dalla Lega Serie A in omaggio a Diego Armando Maradona in vista della prossima giornata di campionato. Durante il riscaldamento delle squadre sara' trasmesso sui maxischermi degli stadi il famoso video con Maradona che palleggia nel prepartita di una gara europea contro il Bayern Monaco nel 1989, sulla musica di 'Live is life', sottolinea la Lega, aggiungendo che "tutti i calciatori scenderanno in campo con una fascia nera al braccio sinistro". Inoltre sara' effettuato prima del calcio d'inizio di ogni partita un minuto di silenzio, con giocatori e ufficiali di gara schierati attorno al cerchio di centrocampo. Durante il minuto di raccoglimento sara' proiettata sui maxischermi un'immagine di Maradona, mentre sugli spalti laddove abitualmente e' riprodotto virtualmente il logo della Serie A, sara' proiettato il messaggio "CIAO DIEGO". Infine, dal minuto 10'00" di ciascuna gara della nona giornata, sui maxischermi dello stadio verra' nuovamente proiettata l'immagine di Diego Armando Maradona, per un ultimo omaggio che durera' un minuto.
BARCELLONA, RACCOGLIMENTO PRIMA DELL'ALLENAMENTO
Il Barcellona ha voluto salutare Diego Armando Maradona, suo ex condottiero, con un minuto di raccoglimento prima dell'allenamento mattutino. Su Twitter, El Ciringuito Tv, mostra i calciatori blaugrana schierati al centro del campo d'allenamento e a capo chino per commemorare 'il diez' per antonomasia. A proposito di numeri 10, e' apparso molto turbato Leo Messi, al centro del gruppo e considerato l'erede del 'Pibe de oro. Il suo volto solitamente imperturbabile, in questa occasione e' apparso alquanto provato.
RITRATTO DI MARADONA IN PIAZZA PLEBISCITO
Maradona si e' preso Piazza Plebiscito. Il grande ritratto di Diego posizionato dai tifosi davanti all'ingresso di Palazzo Reale ieri sera si e' gia' trasformato in un nuovo altare alla memoria di Diego. Stamattina centinaia di napoletani si sono recati a visitarlo, portando fiori e disegni, accendendo candele. Moltissimi ricordano il dolore collettivo della citta' facendo delle foto davanti al ritratto di Maradona che e' proprio al centro della galleria di statue dei re di Napoli, diventando idealmente il nono sovrano raffigurato. Tanti anche i bambini che vanno davanti all'immagine di Maradona con il pallone tra i piedi e si fanno fotografare, come a prendere un'investitura calcistica. E lo spazio davanti Palazzo Reale diventa anche luogo di chiacchiere fugaci sui ricordi, con alcuni che portano con se' vecchie foto della volta che hanno avuto l'occasione di incontrare Maradona.
TACCONI E QUEL GOL DI MARADONA: "UN ONORE AVERLO SUBITO"
La pioggia battente, il campo allagato, 80 mila ombrelli aperti, le immagini rese opache dall'oscurita' che avvolge lo stadio San Paolo. Il pallone e' poggiato su un punto leggermente spostato sulla destra all'interno dell'area della Juventus, a una decina di metri dalla porta difesa da Stefano Tacconi. Diego Maradona fa ampi gesti con le braccia, come se la barriera dei bianconeri volesse posizionarla lui e non l'estremo difensore. Il centrocampista Eraldo Pecci, con la maglia numero 8, ha il piede sul pallone e lo tocca appena, poi Diego disegna una parabola che definire velenosa e' perfino riduttivo. Tacconi tocca la sfera, che carambola beffardamente alle sue spalle. E' il 3 novembre 1985 e l'ex portiere della Juve, all'ANSA, ammette che "quello e' stato il secondo gol piu' bello della storia che Diego ha segnato". "Un gol impossibile - racconta Tacconi - e, se lo avessi parato, probabilmente mi avrebbero dato una medaglia. A parte tutto, e' un onore aver preso gol da Diego Maradona, non la considero una sconfitta personale come portiere. Quando prendi gol da certi campioni, puoi anche ricordarlo per tutta la vita e puoi raccontarlo ai nipoti. Mica hai preso gol da Cinciripini...". Tacconi "ancora oggi" si chiede "come possa aver fatto a disegnare quella traiettoria. Era un gol impossibile, per il semplice motivo che la barriera era vicinissima; si trattava di una punizione indiretta, da dentro l'area, io non vedevo il pallone, mi feci guidare dall'istinto, ma lui aveva gia' previsto dove sarebbe andata a finire quella traiettoria. Un vero colpo di genio". Tacconi ricorda, con un episodio, il Maradona fuori dal campo. "Organizzai - dice - un'amichevole di beneficenza, lui venne a spese sue e porto' l'Argentina campione del mondo in carica. Raccogliemmo 130 milioni di vecchie lire da destinare agli ospedali italiani e argentini che curavano i bambini malati di tumore. Diego era cosi'".
PLATINI: "MAI STATI NEMICI CON DIEGO"
"Non siamo mai stati nemici, ma venivamo da esperienze, famiglie, paesi, passioni diverse. La nostra educazione, la nostra crescita è andata per strade che non si incrociavano. Lui veniva dall'Argentina dove il pallone è antico, ancestrale, viscerale, un modo di vivere del popolo. Prende la testa, il cuore, i polmoni. Lì il calcio è primordiale, è un graffito delle caverne, è un tatuaggio sulla pelle. Si fa vedere e sentire. Un'identità forte, un sentimento nazionale, è come la tua mamma. Io sono nato in Francia, dove la gente se ne fregava del pallone, e non credeva che quello del calciatore potesse essere un lavoro". Michel Platini in una intervista a 'Repubblica' racconta il suo rapporto con Diego Armando Maradona.
MERTENS PORTA I FIORI DAVANTI AL MURALES
Omaggio notturno di Dries Mertens a Diego Maradona. L'attaccante del Napoli la notte scorsa, dopo la partita di Europa League, e' andato in via De Deo, nei Quartieri Spagnoli, a deporre un mazzo di fiori sull'altare allestito dai tifosi davanti al murales dell'asso argentino. Mertens, come si vede in un video sui social realizzato da un tifoso che era li', e' sceso dall'auto e ha depositato i fiori, poi ha fatto qualche passo indietro e si e' fermato a guardare il grande murales che prende tutta la facciata del palazzo.
MANCINI: "MI HA REGALATO LA SUA ULTIMA MAGLIA COL NAPOLI"
"Ancora non mi rendo conto che Maradona non c'e' piu'. Un Dio del calcio, un immortale, come Cassius Clay e Kobe Bryant". Nel giorno del suo 56° compleanno Roberto Mancini ricorda Diego Armando Maradona in una intervista rilasciata al Corriere dello Sport. "Quando ho letto sul telefonino che Diego era morto, ho pensato subito a una fake news, come probabilmente tanti di noi. Poi ho visto quante notizie stavano arrivando da tutto il mondo e ho capito che era tutto vero. Incredulo e addolorato, mi sono messo davanti alla tv. Emozioni senza fi ne, sono tornato indietro nel tempo", ha aggiunto il ct della nazionale, che ricorda i duelli in campo con il Pibe de Oro. "Napoli-Samp 1-4, chi puo' dimenticare una partita del genere? Il Napoli doveva difendere lo scudetto, noi volevamo quel titolo. Una partita spettacolare, in cui segnai uno dei gol piu' belli della mia carriera, forse il piu' bello perche' il coefficiente di difficolta' era elevatissimo - ha raccontato - Diego venne negli spogliatoi, hai segnato un gol alla Maradona mi disse. Fece i complimenti a tutti perche' era un campione vero, che sapeva riconoscere il valore degli avversari. Il Napoli aveva gia' capito che saremmo stati i rivali piu' tosti nella difesa del titolo". Mancini ha poi rivelato di aver ricevuto in regalo da Diego l'ultima maglia indossata con il Napoli, in occasione di Sampdoria-Napoli 4-1 del 24 marzo 1991. "Non dimentichero' mai un giorno cosi' emozionante, soprattutto adesso. Anche quella domenica Maradona venne negli spogliatoi, non avevo segnato ma mi regalo' la sua maglia. L'ultima del Napoli. Era rossa, scrisse subito la dedica per mio figlio Filippo, la conservo ancora con orgoglio e passione - ha concluso - Diego resta sempre Diego. Dopo quella partita scappo' via e non torno' piu'".
BIANCHI: "MARADIONA COME UN PICASSO MA DOVEVAMO DIRGLI QUALCHE NO IN PIU'"
Ottavio Bianchi è stato l'allenatore del Napoli di Maradona e oggi è impossibile per lui non tornare a quegli anni magici. "Era come un quadro di Picasso. Lo guardavo inebriato e ogni volta che aveva la palla tra i piedi avevo la sensazione di assistere a qualcosa di perfetto, unico e irripetibile. Era come ascoltare Mozart", ha detto alla Gazzetta. Ma c'è un però: "Nessuno poteva sopportare quella pressione assurda, ma non voglio giustificarlo. Se però gli avessimo detto ogni tanto qualche no... Il suo dopo sarebbe stato diverso".
LA A PENSA DI FERMARE LE PARTITE AL 10' PER ONORARE DIEGO
Prima delle partite del prossimo turno di campionato verrà osservato un minuto di silenzio per Maradona, si giocherà con il lutto al braccio e verranno proiettate immagini di Diego sui maxi schermi. Inoltre, si sta pensando di realizzare un'iniziativa al 10' di ogni gara per onorare il numero di maglia che è stata il simbolo del Pibe de Oro.
BUFERA PER IL SELFIE CON IL FERETRO: LICENZIATO L'AUTORE
Scoppiano le polemiche in Argentina e sul web dopo che Diego Molina, un impiegato dell'impresa funebre Funeraria Pinier, si è fatto scattare una foto con il cadavere di Diego Armando Maradona nella bara. L'avvocato del calciatore, Matias Morla, ha dichiarato di essere pronto a portarlo in tribunale "perche' paghi questa aberrazione", come si legge sul suo profilo Twitter. Intanto, lo stesso Molina è stato licenziato dall'impresa funebre. Con lui c'erano altre due persone in via di identificazione.