Nel Milan delle venti partite di Serie A consecutive senza sconfitte e del primo posto in campionato dopo otto giornate, Zlatan Ibrahimovic è stato prima la scintilla che ha acceso la fiamma e poi la figura chiave che ha alimentato quella fiamma, lavorando sulla squadra a livello tecnico e soprattutto mentale, quasi spirituale. E infine, all’inizio di questa stagione, ha fatto divampare il fuoco, trascinando i rossoneri con gol e prestazioni eccezionali non solo per un 39enne, ma anche per un campione al picco della carriera.
Il dominio di Ibra
Una leadership totale quella di Ibrahimovic, fotografata da numeri e statistiche: 10 gol nelle prime 6 di campionato (uno ogni 53 minuti), quattro doppiette, e 100/100 di Attacking Index su Soccerment, un parametro calcolato sulla base di variabili come tocchi nell’area avversaria, tiri in buona posizione, precisione e reti segnate (per dire, Cristiano Ronaldo, il secondo della classifica, ha 83 di Attacking Index). Anche nel rating di Whoscored sui giocatori di Serie A, un algoritmo basato su oltre 200 statistiche, lo svedese è primo per rendimento con 8,41. In sostanza oggi, perlomeno nelle prime otto giornate, il centravanti rossonero è il giocatore più decisivo del campionato.