La sconfitta contro lo Shakhtar Donetsk "costringe" il Real Madrid a vincere o quantomeno non perdere nell'ultima giornata dei gironi di Champions League contro il Borussia Moenchengladbach. Con una situazione tutt'altro che ideale nella Liga (-7 dalla capolista, i cugini dell'Atletico), la posizione di Zinedine Zidane è molto delicata. Florentino Perez e il board del club hanno confermato la fiducia al tecnico, decisione comprensibile in vista del delicato impegno europeo di mercoledì quando serviranno compattezza e unità d'intenti.
Se però contro i tedeschi andasse male, anche la Casa Blanca sarebbe pronta al grande passo. A meno che, riporta El Pais, non sia proprio Zizou a decidere di dimettersi, una mossa a sorpresa ma non del tutto considerando che il francese aveva già salutato nel 2018 tra lo sconcerto generale.
Nel frattempo la squadra non intende scappare dalle proprie responsabilità tanto che Sergio Ramos ha convocato un vertice mattutino nello spogliatoio non invitando Zidane che tuttavia è stato informato del confronto. "Dipende tutto da noi, siamo il Real Madrid, siamo usciti da situazioni peggiori" l'esortazione del il capitano, che stamattina ha avuto anche un breve colloquio con Perez in occasione della foto di squadra stagionale.
In questo delicato momento, Ramos e presidente hanno messo da parte i discorsi sul rinnovo di contratto: la priorità è uscire dalla crisi, poi ci sarà tempo per parlare del prolungamento.