Massimiliano Allegri è fermo da quando ha lasciato la panchina della Juve nel 2019 e ora è pronto a tornare. Dopo i cinque scudetti in fila con i bianconeri, che sommati a quello conquistato col Milan e a 4 Coppe Italia e 3 Supercoppe Italiane fanno di lui uno dei tecnici italiani più vincenti di sempre, Allegri ha svelato quale potrebbe essere la prossima tappa della sua carriera in una lunga intervista concessa a 'The Times': "Mi piacerebbe vivere un’esperienza in Premier League".
"In Italia sono stato al Milan per quattro anni e alla Juventus per cinque. Ora mi aspetto di lavorare ancora in Italia, ma è difficile, o in Inghilterra”, ha aggiunto il tecnico livornese, che negli ultimi anni ha studiato l’inglese per avere magari più possibilità di trovare una panchina importante in Inghilterra: “Secondo me il calcio inglese sta migliorando perché ci sono molti allenatori stranieri. L’Inghilterra ora è più sofisticata e più tattica, ma continua a rispettare la tradizione del suo calcio. C’è un buon equilibrio tra lo spirito del calcio inglese ed il nuovo approccio tattico portato dai nuovi allenatori”.
E a proposito di allenatori, l'ex Juve ha spiegato quale dovrebbe essere la peculiarità di un buon allenatore: “Non dovrebbe creare ansie ai giocatori. Se parti solo dalle due idee, dal tuo credo, e non dalla qualità del materiale che hai tra le mani, secondo me fai un grande errore. Sono i giocatori a decidere il gioco. L’allenatore deve essere uno psicologo - continua Allegri - L’80% è psicologia, il 20% è tattica. Dobbiamo guardare nella testa dei giocatori, perché sono giovani, sono ‘bambini’. Dobbiamo parlare con loro ogni giorno, sapere tutto, conoscere i loro problemi. I problemi di un diciottenne sono diversi da quelli di un veterano. Chi va in panchina deve avere fiducia nel suo allenatore. La prima qualità per un tecnico è la psicologia”.
Dagli allenatori si passa ai giocatori e secondo Allegri nessuno è come Cristiano Ronaldo: “Ho avuto molti giocatori forti, con una mentalità forte. Difensori come Chiellini e Nesta, centrocampisti come Gattuso e Seedorf, attaccanti come Ibrahimovic e Ronaldo. Ma per mentalità CR7 è il migliore, ha una testa diversa da tutti gli altri. Ha vinto cinque Palloni d’Oro, cinque Champions League, un Campionato Europeo con il Portogallo, ed è molto difficile, facendo sempre la differenza. Ogni anno ha un obiettivo nuovo”.