Weekend in qualche modo storico in Premier League, perché questo fine settimana vedrà il ritorno del pubblico sugli spalti in 5 stadi del campionato inglese (seppur limitato ad un massimo di 2mila presenze per gara) 271 giorni dopo l’ultima volta. A dare l'annuncio nei giorni scorsi era stato il governo britannico, che aveva comunicato la riapertura degli impianti a capienza ridotta e che il numero di biglietti vendibili sarebbe dipeso dalla zona della squadra interessata.
Ecco perché sono 'solo' 10 le squadre che avranno la possibilità di far entrare i 2mila tifosi e sono quelle in Zona 2: Arsenal, Brighton, Chelsea, Crystal Palace, Everton, Fulham, Liverpool, Southampton, Tottenham e West Ham. Le altre 10 squadre (Aston Villa, Burnley, Leeds, Leicester, Manchester City, Manchester United, Newcastle, Sheffield United e West Brom) si trovano invece nella cosidetta Zona 3 e continueranno a giocare a porte chiuse fino al prossimo decreto.
A commentare il gradito ritorno dei fan è stato Jurgen Klopp, che rivedrà i tifosi ad Anfield per la gara del suo Liverpool contro il Wolverhampton: “Spero che sarà una grande esperienza per tutti noi, ma non posso saperlo. Da calciatore ho giocato molto spesso davanti a 2mila persone che non erano proprio del loro miglior umore, e possono creare davvero un bell’ambiente. Dopo questa lunga pausa penso che il nostro pubblico sarà nella miglior forma possibile. Come abbiamo sempre detto quando si va ad Anfield, non è importante quanti si è, ma quanto si influisca nel tifo. Spero che 2000 persone possano essere influenti, che aiutino davvero. Innanzitutto devono godersi la partita".
Va controcorrente invece Marcelo Bielsa, tecnico del Leeds: “Se i tifosi non sono ammessi in tutti gli stadi, allora non dovrebbero essere ammessi a prescindere finché tutti possono. I club non dovrebbero dover affrontare le conseguenze di essere in una categoria piuttosto che in un’altra. Si dovrebbe cercare di mantenere la concorrenza il più equa possibile. La presenza dei tifosi incide anche sul risultato. I luoghi con un rischio più elevato di infezione saranno penalizzati, ma non dovrebbero essere puniti per questo.”