IL PARADOSSO

Inter: Vidal ko, per Barella niente rifinitura e Sensi non ancora al top. A Conte resta Eriksen, ma...

Diversi i dubbi da sciogliere ma contro lo Shakhtar potrebbe scoccare l'ora del danese

Pensate che paradosso: quella di domani, decisiva per le sorti in Champions dell'Inter, potrebbe essere la partita di Eriksen! Sì, perché il destino sa essere veramente imprevedibile. Oppure, se vogliamo, si diverte e decide di regalare chance inaspettate ai protagonisti meno attesi. Ma tant'è, così va: perché con Vidal fuori causa (una risonanza magnetica effettuata in mattinata ha evidenziato un risentimento ai flessori della coscia destra) e Barella che oggi ha effettuato solo terapie per la distorsione alla caviglia rimediata ieri in allenamento, contro gli ucraini Antonio Conte potrebbe-dovrebbe affidarsi al talento sinora inesploso (a Milano) del centrocampista danese, escluso e bistrattato nelle ultime settimane nerazzurre.

Potrebbe, ma non è affatto detto. La situazione è semplice: Vidal è alle prese con un problema muscolare che lo terrà fermo per evitare problemi maggiori anche in chiave campionato (l'Inter ha comunicato che la sua situazione verrà valutata di giorno in giorno), mentre Barella, come si è detto, si è procurato ieri pomeriggio una distorsione alla caviglia e oggi non ha preso parte alla rifinitura della vigilia. Lo staff medico interista non dispera sulla possibilità di poterlo recuperare almeno per portarlo in panchina, ma la decisione finale verrà presa solo nella giornata di mercoledì.

Conte, tenuto conto che anche Nainggolan è fuori causa, rimangono così a disposizione solo quattro centrocampisti per tre posti: due sono riservati a Brozovic e Gagliardini, il terzo vede il ballottaggio (a rigor di logica e di convinzione tattica contiana) tra Eriksen e Sensi. Avesse i 90 minuti nelle gambe, giocherebbe di certo l'ex Sassuolo, il punto però è che la sua condizione fisica non è ancora ottimale. Ecco dunque che il danese, improvvisamente, si trova molto vicino a raccogliere una maglia da titolare.

Teroricamente o, meglio, a rigor di logica. Ma nulla è certo, perché in realtà l'impasse potrebbe essere superata con un centrocampo a quattro e l'utilizzo di Sanchez da traquartista (ipotesi decisamente offensiva) che però non può essere scartata. Anzi, più passano le ore e più questa ipotesi prende sostanza. Non fosse così, dovremmo tornare agli scherzi del destino: perché nel caso fosse Eriksen a guidare l'Inter nella serata più delicata di questa prima parte di stagione saremmo di fronte a un sicuro paradosso. Eppure, quale miglior occasione per il danese per prendersi la sua personalissima rivincita e dimostrare il proprio valore?

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