Il Pallone d'Oro, anche quando si assegna in modo alternativo, fa discutere. France Football, nell'anno della pandemia, non ha premiato un solo giocatore ma ha scelto (grazie a una giuria di 140 giornalisti) il Dream Team di tutti i tempi. Una bella idea, come quella di premiare Maradona nel '95 con il trofeo alla carriera, visto che nel periodo del suo massimo fulgore il Pallone d'Oro era prerogativa dei soli giocatori europei.
Il risultato finale della formazione migliore della storia del calcio, però, ha prodotto una specie di Frankenstein del pallone. E' vero che c'erano dei grossi paletti nelle categorie (bisognava scegliere due difensori esterni e un solo centrale, due centrocampisti difensivi, altrettanti offensivi e tre punte), è vero anche che quando si fanno le formazioni dei sogni si può anche derogare dall'equilibrio tattico, ma le scelte hanno fatto discutere un po' tutto il mondo dei veri appassionati di calcio.
A parte le logiche domande sugli assenti (dov'è Cruijff? E Platini, Zidane e Di Stefano?), restano molti dubbi su un 3-4-3 con un solo centrale di difesa (tra l'altro uno abituato a spingersi in avanti come Beckenbauer), due terzini di spinta come Cafu e Maldini, due centrocampisti (Xavi e Matthaus), due mezzepunte ( Pelé e Maradona) e tre attaccanti (Messi e i due Ronaldo). Va bene sognare ma un minimo di equilibrio avrebbe garantito maggior credibilità.
Noi proponiamo un Dream Team alternativo sapendo che anche questo farà discutere. Sistema di gioco 4-3-2-1. In porta confermiamo Yashin (unico portiere ad aver vinto il Pallone d'Oro), sulle fasce Djalma Santos a destra e Maldini a sinistra. Centrali Beckenbauer e Bobby Moore. Davanti alla difesa Platini (quello delle ultime due stagioni della carriera, più bloccato e meno portato agli inserimenti per non sbilanciare troppo una squadra comunque molto offensiva), con ai lati Tardelli e Matthaus. I trequartisti Maradona e Pelé, alle spalle di Cruijff (nella sua interpretazione del ruolo particolarmente portata al movimento e allo scambio dei ruoli con i compagni d'attacco). Troppo sbilanciata anche questa? Allora come allenatore ci mettiamo Ernst Happel, uno dei migliori di tutti i tempi nell'attenzione tattica.