FIORENTINA-VERONA 1-1

Serie A: Fiorentina-Verona 1-1, Vlahovic risponde a Veloso

Fourneau vede un contatto di Barreca su Salcedo poi compensa dall'altra parte ma in campo si vedono più calci che calcio 

Serie A, Fiorentina-Verona: la partita in foto

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Finisce 1-1 (rigori di Miguel Veloso e Vlahovic nei primi venti minuti) Fiorentina-Verona, una partita fatta di calcio più che di calci, illuminata (poco) da qualche piccolo lampo dei giocatori più tecnici. Terzo punto viola della gestione Prandelli, davvero poco per le ambizioni di questa squadra, impaurita e contratta nonostante l'assenza del pubblico, imbrigliata da un Verona in piena emergenza ma leggermente più lucido dei viola. 

LA PARTITA
Il rigore più lungo del mondo, o quasi. Lo concede l'arbitro Fourneau con una botta di generosità dopo un minuto e venti di gioco ma soprattutto dopo quattro minuti e mezzo di dubbi e consultazioni con il Var Giacomelli. Un "rigorino", come lo definiscono certi arbitri. Poca roba, forse non c'è nemmeno contatto vero tra Barreca e Salcedo, che non avrebbe nemmeno troppi sbocchi perché ben controllato da Igor. Miguel Veloso fa centro dal dischetto con una freddezza glaciale, ma certo se si comincia così - soprattutto quando la squadra colpita è tra le due quella che avrebbe più bisogno di punti - è difficile pensare a uno sviluppo successivo fatto di spettacolo e giocate d'alta scuola. Chi dà spettacolo è invece sempre Fourneau, che non vede l'ora di intuire un contatto nell'altra area, circostanza che si verifica una decina di minuti dopo; Gunter su Vlahovic, il serbo va giù e nessuno ha il coraggio di fiatare quando l'arbitro indica il dischetto. Però è un altro "rigorino", forse solo leggermente più evidente dell'altro. 

Vlahovic firma il pari dagli undici metri e qui in teoria comincia la partita vera. C'è una Fiorentina palesemente malata che prova a corazzarsi con gli esterni Venuti e Barreca più difensori che centrocampisti, con Amrabat nelle vesti di buttafuori davanti alla difesa per dare un po' di libertà a Castrovilli e Bonaventura. Dall'altra parte un Verona che non ha nel dna l'idea della condotta conservativa, ma che in fin dei conti in una situazione di emergenza totale potrebbe anche andare bene non complicarsi la vita. Nervi tesi, spazi stretti, gioco effettivo ridotto ai minimi termini, ammonizioni in serie. Pomeriggio da spareggio-salvezza dei vecchi tempi, in cui una bella giocata diventa un miraggio. Invece non siamo ancora a metà del cammino, la Fiorentina è in difficoltà ma non disperata, il Verona è molto sopra le aspettative e non ha certo la necessità di giocarsela alla morte. Invece si gioca poco, non si gioca quasi. Pallone o gamba, se si prende il pallone pazienza. 

Non avendo soluzioni offensive di riserva capaci di ribaltare gli equilibri, Juric toglie una sembianza di prima punta (Salcedo) e prova a sparigliare tutto con Colley. Non cambia molto, il primo quarto d'ora del secondo tempo continua vivere su scontri continui in mezzo al campo, falli sistematici, mischioni in stile rugby dai quali non riesce a uscire un pallone qualitativo se non per qualche tocco estemporaneo di Ribery o Miguel Veloso. Allo scadere dell'ora di gioco, Prandelli prova a inserire un po' di potenziale podistico cambiando gli esterni Venuti e Barreca con Lirola e Biraghi, poi dentro anche Callejon per Bonaventura. Non arriva l'effetto aggirante desiderato, arriva invece un'occasione importante per il Verona, cestinata da Lazovic dopo una bella combinazione con Colley. Eppure tra le due squadre, la più bisognosa di punti terapeutici sarebbe la Fiorentina. Brividi pochi, qualche mezzo pericolo per errori individuali poi rimediati, finisce 1-1 come se tutto fosse finito dopo venti minuti. 

LE PAGELLE
Ribery 6,5
- Proprietario dell'interruttore che accende la luce del bel gioco, lo utilizza con il contagocce ma almeno lo utilizza. Le sue carezze al pallone sono qualche verso di poesia in mezzo a una prosa sguaiata al limite del turpiloquio.
Amrabat 6,5 - Il ruolo che gli viene cucito addosso in questa circostanza sembra il più adatto alle sue caratteristiche: lì in mezzo a cacciare tutti gli avversari che hanno il pallone tra i piedi, tipo il mediano della canzone di Ligabue. Meglio però che non si avventuri al limite dell'area avversaria.
Pezzella 6,5 - Non è facile mantenere la lucidità in una situazione così complicata e tatticamente complessa. Invece il capitano gioca a testa alta e tiene in linea di galleggiamento i compagni di reparto.
Vlahovic 6,5- Per la prima volta in carriera segna in due partita consecutive, sia pure su rigore. E' la grande scommessa di Cesare Prandelli, che sta puntando molto su di lui a dispetto di molti e che sta ottenendo risultati quasi insperati. Lotta come un leone in mezzo a quattro o cinque avversari, si procura e segna il rigore dell'1-1.
Igor 6,5 - Quando c'è da fare il difensore, senza pensare alla costruzione, il suo mestiere lo sa fare. Attento sempre nella marcatura e nelle chiusure, come i difensori di una volta.
Castrovilli 5,5 - Quella maglia numero 10 pesa parecchio sulle sue spalle e in un momento così complicato da lui ci si aspetterebbe qualcosa di èiù. Dovrebbe prendere in mano la sqiadra con la personalità, invece non riesce a uscire dal pantano. 

Salcedo 5 - Diventa protagonista suo malgrado, perché tocca la prima palla della partita e con un movimento nemmeno tanto mirato va a sbattere su Barreca. Si guadagna un rigore che in realtà non ci sarebbe, poi sparisce nel nulla e non rientra dopo l'intervallo.
Faraoni 5,5 - Fa fatica a trovare la misura giusta dei suoi movimenti, forse intimorito dalla presenza di Castrovilli più o meno dalle sue parti.
Miguel Veloso 6,5- In mezzo al campo la sua tecnica e la sua presenza danno una grande impronta al gioco del Verona. Da elogiare anche la freddezza con cui aspetta circa sei minuti prima di tirare e segnare il rigore dell'1-0.
Tameze 5,5 - Molto appariscente in mezzo al campo con quella chioma agitata al vento, ma andando ad analizzare bene la sua prestazione si notano degli errori in mezzo al campo che rischiano di diventare sanguinosi. 

IL TABELLINO
FIORENTINA-VERONA 1-1
Fiorentina
(3-5-2): Dragowski 6,5; Milenkovic 6, Pezzella 6,5, Igor 6,5; Venuti 5,5 (15' st Lirola 6), Bonaventura 6 (15' st Callejon 5,5), Amrabat 6,5, Castrovilli 5,5 (41' st Cutrone sv), Barreca 5,5 (15' st Biraghi 6); Ribery 6,5 (39' st Borja Valero sv), Vlahovic 6,5. A disp.: Terracciano, Caceres, Martinez Quarta, Pulgar, Saponara, Kouamè. All.: Prandelli
Verona (3-4-2-1): Silvestri 6; Dawidowicz 6, Gunter 5,5 (5' st Magnani 6), Ceccherini 6; Faraoni 5,5, Tameze 5,5 (25' st Ilic 6,5), Miguel Veloso 6,5, Dimarco 6; Lazovic 5,5 (25' st Ruegg 6,5), Zaccagni 5,5 (33' st Yeboah sv), Salcedo 5 (1' st Colley 6,5). A disp.: Berardi, Lovato, Pandur, Cetin, Danzi, Udogie, Amione, Bertini. All.: Juric.
Arbitro: Forneau
Marcatori: 8' pt Miguel Veloso rig. (V), 19' pt Vlahovic rig. (F)
Ammoniti: Bonaventura, Igor, Vlahovic (F), Dimarco, Ceccherini (V). Ammonito l'allenatore Juric (V)
Espulsi: nessuno

LE STATISTICHE
L’ultimo pareggio nel girone di andata in Serie A tra Fiorentina e Verona risaliva a settembre 1987 (0-0).
La Fiorentina ha pareggiato le ultime tre sfide casalinghe di Serie A (tutte per 1-1) per la prima volta da marzo 2019 (cinque nell’occasione con Stefano Pioli in panchina).
La Fiorentina è la squadra che ha chiuso in parità più gare interne in Serie A nel 2020: otto, almeno due in più rispetto a qualsiasi altra avversaria.
Quinto risultato utile di fila (2V, 3N) del Verona sul campo della Fiorentina, dopo che i gialloblù avevano perso sei delle sette trasferte precedenti (1V).
Il Verona ha conquistato nove punti nelle ultime cinque trasferte di campionato: uno in meno che nelle precedenti 15 gare esterne.
Il Verona non conquistava almeno nove punti nelle prime sei trasferte stagionali di Serie A dal 1984/85 (considerando tre punti a vittoria).
Nikola Milenkovic ha tagliato il traguardo delle 100 partite in Serie A, tutte con la Fiorentina, a 23 anni e 68 giorni; nell’era dei tre punti a vittoria, solo Federico Chiesa ci è riuscito da più giovane tra i giocatori viola (21 anni e 213 giorni, seguito da Stevan Jovetic a 23 anni e 72 giorni).
Miguel Veloso - due gol in questo campionato ed entrambi su rigore - ha realizzato due reti dagli 11 metri nelle ultime cinque partite, dopo che non aveva segnato alcuna marcatura dal dischetto in tutte le sue precedenti 152 partite in Serie A.
Miguel Veloso ha trasformato gli ultimi due rigori consecutivi sui tre calciati in totale in carriera in Serie A, fallendo quello del febbraio 2011 vs Catania con la maglia del Genoa.
Per la prima volta in carriera Dusan Vlahovic ha trovato il gol in due match consecutivi di Serie A (in entrambi i casi su rigore).
Dusan Vlahovic è il giocatore più giovane ad aver trasformato almeno tre rigori nel 2020 nei cinque maggiori campionati europei.
Dusan Vlahovic ha trasformato tutti i tre rigori calciati finora in Serie A.
Negli ultimi 10 anni di Serie A, solo nell'aprile 2016, nella sfida Palermo-Atalanta, sono stati trasformati due rigori nel corso dei primi 20 minuti di un match del massimo campionato.

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