Il Manchester City e il Psg lo corteggiano già da un po', ma Leo Messi - in scadenza a giugno col Barcellona - prende tempo. "Aspetterò fine stagione, ora è importante il bene della squadra, non servono altre distrazioni - ha detto a La Sexta - So che ci sono molte persone al Barça che vorrebbero che rimanessi, altre che vorrebbero che me ne andassi. E' così, ma farò ciò che è meglio per il club e per me, non ho dubbi, e quello che mi dicono il cuore e la testa. Un giorno mi piacerebbe giocare negli Stati Uniti. Al Real Madrid? Impossibile".
A gennaio potrebbe già accordarsi con un nuovo club e dire addio al Barcellona come voleva fare la scorsa estate, ma la Pulce (almeno a parole) preferisce aspettare per non compromettere l'intera stagione. Intanto però immagina già cosa dire a coloro che pensano che il suo futuro sarà lontano da Barcellona. "Non so se me ne vado o no, e se me ne andassi vorrei partire nel migliore dei modi, sempre ipoteticamente parlando, un giorno mi piacerebbe tornare, vorrei tornare in città, a lavorare per il club, a contribuire, gli direi che non è successo niente, che il Barcellona è molto più grande di qualsiasi giocatore, anche di me ovviamente, e si spera che il presidente che verrà farà le cose bene per vincere di nuovo titoli importanti".
Su come racconterebbe la fine della storia con il Barça. "È una piccolissima storia d'amore con il club e con la città. Finisca come finisca, non deve macchiare ciò che ho vissuto in tutta la mia carriera. Non è facile rimanere 16 anni come professionista e tutto è andato bene, ci sono stati momenti brutti, molto brutti, ma tutto è sempre stato superato. Vedremo la fine". Un epilogo che tarda ad arrivare e che lascia milioni di tifosi (non solo del Barça) con il fiato sospeso.