Brutto colpo in vista per i conti della Serie A, spaventata da uno shock fiscale che rischia di appesantire ulteriormente i bilanci dei club. Una circolare dell'Agenzia delle Entrate ha escluso infatti i giocatori dall'applicazione dei benefici fiscali introdotti nel 2019 con il "Decreto Crescita", riducendo i vantaggi sui pagamenti degli ingaggi. Una situazione non ancora definitiva, ma che comunque ha allarmato le società. Se le agevolazioni saltassero, infatti, tanti club perderebbero milioni di euro.
Cifre alla mano, stando al Corriere dello Sport, si tratterebbe di una bella grana da gestire. Nonostante alcuni accantonamenti preventivi nel fondo rischi del bilancio 2019/20, infatti, si parla di milioni di euro da resituire e di ingaggi che andrebbero a pesare notevolmente anche in futuro sui conti dei club. Approfittando del regime favorevole riservato per cinque anni ai lavoratori provenienti dall’estero che avrebbero stabilito la residenza in Italia, molte squadre nel 2019 avevano acquistato calciatori dall’estero proponendo ingaggi netti più alti. Situazione che ora, in assenza di un apposito Dpcm, rischia di ritorcesi proprio contro le stesse società, costrette a rinunciare ai benefici fiscali relativi all'abbattimento dell'imponibile e a veder lievitare i costi complessivi degli ingaggi promessi.
Per fare un esempio, numeri alla mano, la Juve vedrebbe aumentare i costi dell'ingaggio annuale di De Ligt (7,5 mln netti all'anno) da circa 11,4 milioni a 15,5 milioni. Una situazione che ha subito allarmato non solo le società, ma anche gli organi federali. Il presidente Gravina ha immediatamente scritto al governo manifestando grande preoccupazione per la questione e sollecitando un intervento urgente. Intervento che a breve potrebbe arrivare con un Dpcm ad hoc. Nel frattempo la Serie A trema.