E' arrivato al Milan da poco più di un anno e probabilmente nemmeno Stefano Pioli poteva aspettarsi i risultati del 2020. L'allenatore rossonero si racconta a Sky Sport 24 e del primo posto in classifica dice: "Per fortuna non è una favola ma è la realtà. Mi piace molto la musica, è uscita una canzone in questo periodo dei Negramaro 'Contatto' e c'è una frase che dice 'la vita che voglio è tutta qui, gli amici che volevo proprio così, questo racchiude un po' il mio momento".
"Se il Milan fosse una donna sarebbe mia moglie. Sono sposato con lei da 32 anni, è l'amore della mia vita quindi significa che anche il Milan..". Pioli, poi, si sofferma a parlare di due persone a lui care che non ci sono più: "Con l'esperienza che ho vissuto a Firenze con la morte di Davide Astori e con la perdita di mio padre l'anno scorso, credo di avere due angeli custodi in più. Penso che in tutti questi bei risultati e in questa bella stagione ci siano dentro anche loro". L'allenatore del Milan non poteva non parlare di Ibrahimovic: "E' di poche parole ma è intelligente e simpatico e in campo è un'ira di Dio. Ha sempre la battuta giusta, sa sempre motivare i compagni nel modo giusto. Poi è chiaro che in campo li sproni con veemenza, ma sa anche parlare con i toni giusti. Sa capire i momenti. Ho imparato a conoscerlo e ho capito che ci sono dei momenti in cui va lasciato solo. Quando sembrava che se ne andasse gli ho detto che il nostro lavoro insieme era appena cominciato e che avevamo fatto tanto, che aveva dimostrato di essere ancora un campione e che non poteva finire in quel modo e che sia io sia la società avremmo fatto di tutto per trattenerlo".
Per quanto riguarda il suo rinnovo ha aggiunto: "Gazidis mi spiegò che la proprietà aveva deciso di lavorare ancora insieme, se a me stava bene. Ci ho pensato un attimo, poi ho detto che a me stava bene". Sull'ottimo inizio di stagione, il tecnico del Milan ha dichiarato: "Quando ci siamo ritrovati per riprendere la nuova stagione, sembrava che non avessi lasciato i ragazzi. Ho ritrovato lo stesso entusiasmo, la stessa disponibilità, la stessa voglia di stare insieme. Siamo stati bravi a mantenere un certo livello di prestazioni, anche senza giocatori importanti che avevano ancora qualche problema fisico. Credo che i preliminari di Europa League siano stati importanti per dare ancora più certezza e forza alla squadra, per permettere a tutti i calciatori di poter giocare e crescere".
Alla domanda se si aspettava di terminare in testa il 2020, Pioli ha ammesso: ""Pensare di fare nove mesi come li abbiamo fatti noi, con tutti questi risultati, diventa difficile. Però ci abbiamo creduto, abbiamo lavorato tanto. Ci siamo conquistati tutti questi risultati importanti. A gennaio non avevamo l'obiettivo di chiudere l'anno in testa, è un obiettivo che abbiamo costruito pian piano, lentamente abbiamo iniziato a pensare che dopo aver cambiato modo di giocare tante situazioni hanno iniziato a darci ragione: in questa prima parte di stagione abbiamo centrato il primo posto nel girone di Europa League e il primo posto in campionato. Diciamo che è un mini-obiettivo che non ci dà nessun trofeo, ma che ci aiuta a capire che livelli possiamo raggiungere e a che livelli possiamo competere. Secondo me siamo a metà della salita, ma la salita è ancora lunga, piena di difficoltà, è ancora ripida, c'è tanto da fare, dobbiamo pensare partita per partita continuando a giocare un calcio che ci piace, un calcio propositivo per segnare un gol in più degli altri. Siamo un gruppo molto giovane, un gruppo che si impegna tanto, che dà il massimo e che poi trova felicità nei risultati, speriamo possa durare ancora a lungo".