countdown al voto

Barcellona, è già guerra tra Laporta e Font in vista delle elezioni

Individuati i quattro pre-candidati per la presidenza, tensioni sulle modalità delle elezioni del 24 gennaio

© Getty Images

Laporta, Font, Rosaud e Freixa: ecco i 4 pre-candidati che correranno per la presidenza del Barcellona a partire da giovedi 14 (dopo la validazione delle firme). Incredibile, non passa lo sbarramento per 170 voti uno dei favoriti Farré che paga l’ultima settimana di “confinamento” pandemico. Ma c’è chi vorrebbe invalidare il tutto mentre è già guerra tra Laporta e Font per le modalità delle votazioni del 24 gennaio. Con 10.257 preferenze Laporta ha stravinto la corsa alle pre-elezioni per la presidenza del Barcellona e così tra pochi giorni potrà cominciare la campagna elettorale vera e propria per la poltrona blaugrana. Dietro di lui accedono per così dire alla finale, ma staccatissimi, Victor Font con 4.710 firme raccolte, Toni Freixa con 2.821 e Emil Rosaud con 2.501.

Tutti gli altri, a cominciare dal nome nuovo, quello di Jordi Farré, non potranno correre per la presidenza del Barça non avendo superato la soglia minima di 2.257 preferenze. Farré si è fermato a 2.082. Paga una pre-campagna elettorale con qualche errore e soprattutto l’impossibilità di esporre la sua nuova visione del Barcellona nelle province vicine, come per esempio a Tarragona dove negli ultimi giorni aveva in programma “comizi elettorali” annullati dal Governo catalano per l’aggravarsi della pandemia.

Fa specie però osservare che in piena pandemia Laporta sia riuscito a raccogliere più del doppio delle firme che gli permisero di correre per le elezioni del 2015 che furono 4.272. Da notare la grande remuntada di Font, che in meno di una settimana ha raccolto 2.700 firme visto che al 4 gennaio non era arrivato a 2.000 preferenze. Mentre Rousaud a due giorni dalla chiusura della raccolta delle papeletas non era arrivato a raccogliere neanche 1.500 firme.

Ma attenzione: rumors raccontano che c’è chi sta valutando di presentare una mozione per invalidare l’intero processo elettorale sostenendo che queste sono state le pre-votazioni più condizionate nella storia del Club. Perché?

Innanzitutto per la pandemia e le conseguenti restrizioni: del resto una percentuale di soci residenti fuori dalla Catalunya e nel resto della Spagna non ha potuto votare. Poi, all’atto vero e proprio delle vere e proprie elezioni, quelle del 24 gennaio, nelle varie sedi elettive della Catalunya sono previste profonde limitazioni visto che l’aumento del tasso di contagio costringe al confinamento domiciliare. Tradotto: un socio che non risiede nel Comune dove è presente una sede elettiva non può andare a votare. Tradotto ancora: con ogni probabilità il grande centro elettivo sarà quasi esclusivamente Barcellona.   

Laporta, il favorito, vuole le elezioni il 24 gennaio: posticiparle fa sapere avrebbe conseguenze irreversibili. Mentre Font, l’avversario principale, spinge per forme alternative di votazioni. Attenzione poi a quanto successo ai pre candidati che non hanno passato lo sbarramento: Benedicto non ha voluto presentare le sue papeletas, mentre Farré, Fernandez Ala e Pere Riera le hanno distrutte davanti alla Giunta Elettorale, cosa vuol dire tutto questo? 

Il club pare abbia chiesto ai candidati di distruggere le papeletas per evitare di fare nuovi conteggi visto il poco tempo a disposizione. Altra ipotesi è che alcune papeletas siano duplicate (soci che hanno firmato per due candidature) e quindi invaliderebbero alcune di quelle presentate da quelli che apparentemente hanno passato il numero minimo.... Molto strano che circa 6000 papeletas non siano state presentate.

Giovedì verrà comunicato chi realmente diventerà candidato ufficiale e venerdì verrà annunciato se si realizzeranno le elezioni previste per il 24 gennaio visto che i numeri della pandemia sono in crescita. Sempre che il clan di chi vuole invalidare il tutto non prenda il sopravvento.

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