Sei le partite giocate nella notte Nba: LeBron James (26 punti) è il protagonista principale della vittoria dei Lakers per 117-100 in casa dei Rockets, Kevin Durant trascina Brooklyn alla vittoria su Denver segnando 34 punti nel 122-116 finale. Philadelphia batte Miami 137-134 all’overtime: decisivi i 45 di Joel Embiid. Colpi in trasferta per Pacers (104-95 sugli Warriors), Spurs (112-102 a Oklahoma City) e Jazz (117-87 in casa dei Cavs).
HOUSTON ROCKETS-LOS ANGELES LAKERS 100-117
Seconda sfida fra Rockets e Lakers al Toyota Center e seconda, pesante sconfitta per la squadra di casa, che non trova le contromisure giuste per contrastare i gialloviola, capaci di mandare in doppia cifra ben sei giocatori. Il migliore tra questi è il solito LeBron James: per il Re ci sono, a tabellino, 26 punti, 8 rimbalzi e 5 assist, uno score limitato dal garbage time del quarto periodo, in cui si siede in panchina per evitare qualunque rischio. Molto bene anche Anthony Davis, che chiude in doppia-doppia con 19 punti e 10 rimbalzi, oltre a ben 5 stoppate, mentre Kentavious Caldwell-Pope, Dennis Schröder e Montrezl Harrell aggiungono 14 punti ciascuno. Deludente su tutti i fronti, invece, la prestazione di Houston, che limita solo nel finale il passivo dopo essere stata sotto anche di 30. Il migliore per H-Town è Christian Wood con 18 punti, seguito da uno spento James Harden con 16. Ancora male John Wall, che si ferma a 10: urge un cambio di rotta.
BROOKLYN NETS-DENVER NUGGETS 122-116
Nonostante la querelle legata all’assenza di Kyrie Irving (un video lo ritrarrebbe mentre partecipa a una festa in famiglia, il general manager Sean Marks ha annunciato un’indagine interna per verificare se è stato violato il protocollo anti-Covid), i Nets non si fanno distrarre e grazie ad un maestoso Kevin Durant si liberano di un avversario difficile come i Nuggets. KD è senza dubbio il miglior giocatore della serata: firma 34 punti, sfiora la tripla-doppia mettendo a referto 13 assist e 9 rimbalzi, entra nella top 30 assoluta dei marcatori Nba, al 28° posto, sorpassando Adrian Dantley, Dwyane Wade ed Elgin Baylor (ora è a 23.179). È lui, assieme a Caris LeVert (20 alla sirena) il protagonista di un terzo periodo chiuso con un parziale di 36-20, che di fatto indirizza la partita verso la squadra di casa. A Denver resta la consolazione per le buone prestazioni di Nikola Jokic (23 punti), Will Barton (22) e Jamal Murray (20), ma poco altro: è il primo ko ai regolamentari in sei partite.
PHILADELPHIA 76ERS-MIAMI HEAT 137-134 overtime
Al Wells Fargo Center si sfidano due squadre decimate da infortuni e protocollo di sicurezza, che tra l’altro devono giocare anche cinque minuti in più per aver concluso i primi quattro periodi in parità. Al termine è Phila a spuntarla, grazie soprattutto ad un gigantesco Joel Embiid: il camerunense segna 45 punti, 35 dei quali dopo l’intervallo, compreso il jumper a 3 secondi dalla sirena che porta le due squadre all’overtime. Accanto a lui si segnala un ottimo Danny Green, che segna 29 punti con 9/21 dalla distanza, che gli permettono di eguagliare il record di franchigia per triple a segno. Ma il protagonista inatteso è Dakota Mathias, giocatore legato da un two-way contract alla franchigia di G-League dei Delaware Blue Coats: gli unici tre punti della sua serata sono infatti quelli più importanti, e permettono ai Sixers di mettere il sigillo sull’ottavo successo stagionale rendendo inutile, dall’altra parte, la prova da 34 punti e 7 rimbalzi di un generoso Tyler Herro.
GOLDEN STATE WARRIORS-INDIANA PACERS 95-104
Warriors alla ricerca della terza vittoria consecutiva di questo sorprendente inizio di stagione, ma i Pacers hanno altri programmi e grazie alle doppie-doppie di Myles Turner, Domantas Sabonis e Aaron Holiday conquistano un meritato successo in terra californiana. Turner, in particolare, è il top scorer dei suoi con 22 punti, cui aggiunge 10 rimbalzi e 4 stoppate. Il figlio di Arvydas, dal canto suo, prosegue un grande avvio di stagione con 18 punti a referto, arricchendo la sua prestazione con 14 rimbalzi e 6 assist. Holiday funge (e punge) da sesto uomo di grande efficacia: 14 i suoi punti, 12 gli assist, con un plus-minus di +17. Dall’altra parte non bastano 22 punti di Andrew Wiggins, 20 di Steph Curry e 17 di Kelly Oubre jr: il parziale di 31-20 nell’ultimo periodo a favore dei Pacers è decisivo, e i californiani trovano così la quinta sconfitta stagionale.
CLEVELAND CAVALIERS-UTAH JAZZ 87-117
Sembra decisamente essere finita la benzina in casa Cavaliers: dopo i successi sotto Natale, la squadra allenata da J.B. Bickerstaff fa i conti con la settima sconfitta nelle ultime nove partite giocate, uscendo dal proprio parquet con un pesante -30 al cospetto dei Jazz. Troppo facile per Utah raccogliere cifre importanti: Donovan Mitchell chiude con 27 punti e un ottimo 5/7 dalla distanza, Bojan Bogdanovic ne aggiunge 20 e Jordan Clarkson, ottimo sesto uomo, ne firma 21. I padroni di casa, senza Andre Drummond e Collin Sexton (fermati da problemi fisici), sono davvero poca cosa: Cedi Osman è il miglior realizzatore di serata con 17 punti, nessun altro supera quota 11. Sconfitta inevitabile.
OKLAHOMA CITY THUNDER-SAN ANTONIO SPURS 102-112
DeMar DeRozan è ancora assente in casa Spurs, ma a differenza della sfida di quarantott’ore fa a Minneapolis la squadra di Gregg Popovich non ne sente troppo la mancanza e, grazie soprattutto a una bella prova di squadra, doma gli arrembanti Thunder, reduci da tre vittorie di fila. Il top scorer per i neroargento è Lonnie Walker, che chiude con 24 punti e un discreto 7/15 dal campo. Accanto a lui si fanno notare non poco Keldon Johnson, autore di 18 punti, e i panchinari di lusso Patty Mills e Rudy Gay, che ne aggiungono rispettivamente 17 e 12. Tanto basta per superare la concorrenza di Okc, cui non bastano i 20 punti (curiosamente senza alcun tentativo dalla distanza) di Shai Gilgeous-Alexander, né il resto del quintetto in doppia cifra. La panchina è poco funzionale alla causa (se si escludono i 16 punti di un buon Hamidou Diallo) e alla fine a vincere sono gli Spurs.