L’Inter dall’ombra di Messi all’exit strategy di Zhang

Dal grande sogno al passo indietro di Suning

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Sono trascorsi quasi sei mesi dall’ombra di Leo Messi proiettata sul Duomo di Milano. E non soltanto è tramontato il sogno di vedere la Pulce in maglia nerazzurra ma quell’illusione rischia di diventare la metafora più beffarda dell’Inter cinese. Dal grande sogno alla crisi dell’era Covid che non risparmia nessuno, il gruppo Suning tratta con Bc Partners, azienda di private equity specializzata in buyout e acquisizioni con sede in Inghilterra.

Zhang Jindong dalle parti della Pinetina non si vede più da un anno, il figlio Steven è a Londra con Nikos Stathopoulos, manager greco che sta seguendo in prima persona il dossier Inter.

Non è un’operazione puramente finanziaria ma la prima mossa di quella che pare, a tutti gli effetti, l’exit strategy del colosso di Nanchino. L’Inter ha chiuso l’ultimo bilancio con 102 milioni di rosso, la pandemia ha svuotato San Siro e ha tolto incassi, gli sponsor si sono allontanati da un calcio silenzioso a porte chiuse ma soprattutto il governo cinese ha chiuso i rubinetti ai ricchi investimenti dei suoi imprenditori all’estero.

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