FORMULA 1

Da leader a leader: gli auguri di Hamilton al neopresidente degli USA Biden

In attesa dell'accordo con la Mercedes, Lewis Hamilton saluta via social l'insediamento del 46esimo presidente degli Stati Uniti d'America e della sua "vice" Kamala Harris.

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La firma sul nuovo contratto con la Mercedes tarda ancora ad arrivare ma ciò che Lewis Hamilton sottoscrive subito (via social, specificarlo ormai è pleonastico) è il nuovo corso che il neopresidente degli USA Joe Biden ha annunciato nel corso del suo discorso d'insediamento alla Casa Bianca. Un atto significativo, verrebbe da dire un "endorsement" vero e proprio da parte di un personaggio che ambisce ad essere molto più di un pilota di Formula Uno e che lo ha già dimostrato nel 2020.

Ha saputo "imporsi" ben oltre le dieci pole position e le undici vittorie messe a segno nel 2020, Lewis Hamilton. Lo ha fatto imponendo all'attenzione globale le rivendicazioni del movimento "Black Lives Matter", ottenendo dalla Mercedes W11 da Freccia d'Argento di trasformasse in Freccia Nera e ch e- molto più importante - la procedura di partenza di ogni singolo Gran Premio del 2020 avesse inizio con  una testimonianza in favore del movimento che ha acquistato visibilità globale in seguito all'uccisione di George Floyd lo scorso 25 maggio a Minneapolis. Prese di posizione che tutto il movimento del Mondiale ha condiviso nella sostanza ma in qualche caso in qualche caso non proprio entusiasticamente nelle forme, per via dei "rischi" che la commistione tra politica e sport sempre presenta. Ma Lewis è andato avanti per la sua strada, da vero leader. Non solo quando stringe tra le mani il volante di una monoposto da Gran Premio, facendosi portavoce ed immagine dell'iniziativa. Logico che l'insediamento di Biden alla Casa Bianca, insieme a quello della prima vice-presidente donne - Kamala Harris - venisse salutato con inequivocabile favore da parte del sette volte iridato. che cita la stretta di mano (o meglio il "pugno contro pugno" da tempi del Covid come esempio di "diversità nella catena di comando!.

"Un giorno storico per l'America, che porta tanta speranza per il futuro, un esempio di diversità nella leadership che spero possa riflettersi nelle imprese e nei governi. Congratulazioni, Joe Biden e Kamala Harris, buona fortuna!"

Lotta a razzismo, discriminazione e diseguaglianze, spinta per l'inclusione e la diversità, passione civile per le tematiche ambientali e della sostenibilità fanno di Lewis (e non dal 25 maggio del 2020) un personaggio di caratura mondiale, che non si accontenta - appunto - di essere il migliore in pista. Campione e leader, talento ed autostima. Presente nelle corse, futuro dai contorni tutti da definire ma sicuramente da personaggio in grado di "guidare" ancora e di esercitare influenza ed ispirazione, anche quando la sua carriera da pilota sarà terminata. Forse è anche intorno a tutto questo che - tornando alla Formula Uno tout court - si stringono i nodi una trattativa che nella quale il Re Nero pretende che si tenga conto - ad ogni livello, anche economico - del suo "spessore" e che Daimler invece (alle prese con problematiche "globali" altrettanto complesse) a sua volta pretende di circoscrivere entro le logiche confini di un "normale" rapporto di lavoro, seppure ad altissimo livello, senza però spingersi troppo oltre le "secche" di un periodo storico appunto complicato. "Visioni", in entrambi i casi, ma molto diverse: anzi opposte.